anno 2001 |
SULLA LINGUA 
Certo se gli arcavoli risuscitassero in qualunque città penerebbero ad intendere i loro nepoti. ...lingua pura è un abuso di parole. Leopardi non come fa l´inglese in un quasi¬alfabeto di consonanti s´aggrega e si smembra s´immodula e s´innuvola elasticissima questa lingua 2 l´abito primario in similpelle mutevole l´incertezza è di rimpallo ai versi in prevalenza sensibile così alle innervate espressioni la salamandra rimedita e il pitone 3 ora danzando ora seguendo il corso dell´ora il vento tra le curve dei neuroni vede la spiaggia di un destino incuneato è la lunga marea delle ossa tra le vene 4 col suono espressivo e i capomorti di ogni altra lingua e stile si scolpisce la cosa con angolare illuminazione sotto i sensi la sbatte e la comprime sotto i denti le permutazioni dal latino (non sempre le migliori) inenarrabili i guasti e la varianza che si perde in espressione 5 con le francesi geometrie in controbalzo sogna solo parole non termini sui caldi alberi fa uso in creazioni molteplici di parole prensili mentre ficca le sue unghie nelle immagini il felino il maculato è l´italiano 6 ricava verbigrazia da un complesso di lingue cavandone in dono la parola e la cosa l´idea di tanti idiotismi in uso rende trasparente la figura l´irregolarità felice convince tutti i muri e tramanda la scrittura come carnoso ventaglio si fa pieghevole allo scrittore come corpo in amore 7 diminuzioni postribolando e incontri baciati sulla lingua con vocali e derivati di mobili radici tra le labbra è l´innata sorgente delle lingue quel respiro del monte tra le nebbie con tutte le sue umide nature 8 con facoltà generativa incontinente non rinuncia alla radice al prossemico uso che introduce energia e concisione dal modello ne deriva la favella popolare (come per quintuplicare l´incinquarsi di un tempo) 9 sviluppa influenze momentanee l´italiano per indole altamente corruttibile prende il volo tra le foglie più impensabili 10 fior¬di¬lingua che s´apre da sola la strada nuovissima e ignota s´adatta anche ai tuoni alla gran varietà singolare dei suoni s´acconcia a ogni manica e argomento con la grandine variabile alle cadenze e alle parlate con la sua ira faziosa a insonorizzare 11 poesia pellegrina e difforme la rarefazione s´accompagna alle cose alla loro distinzione è nell´uso comune il passero il trifoglio il sole per meglio poterli ipnotizzare 12 un italiano dal fondo della lingua che sia poco italiano che s´apra un varco nel gregge della nuda lallazione che si sbranchi e s´inzuppi di vita 13 nel disusare ingravido della materia mentale si fa a fette nell´attesa e nanifica le sue forme svernando al sole illanguidisce un fior¬di¬lingua ancor più che pigmea 14 la lingua nazionale si sfiga nell´abuso della ripetizione la coazione massacrante che la sfibra manca di letteratura e incancrenisce spurgano gas gli infetti paroloni una marea di lemmi è andata a male cos í abbiamo una lingua sempre da rimodernare 15 si confabula allegramente alle parole straniere alle più strane e strampalate desinenze così che per incanto o di straforo o controvento s´inventano e diventano italiane 16 capace di variare e abbondare per tipo conio ed inflessione in un dire che si piega e s´adatta (come al palpeggio la pasta) in forme mollemente poi s´irradia se la stuzzica infine un locale dialetto con solletico mai stupido 17 alberga al riparo della lingua il duttile estetico aderendo alla memoria dei sensi con l´orecchio che preme sull´occhio disfà e rifà istantanee volontà capricciosissime sotto alberi di suoni in fiore s´accosta per una danza di immagini 18 connessi all´organo vitale e al riflusso dei ritmi in un rimutarsi difforme il meccanismo e il motivo fonico ricorrente s´ingombrano all´orecchio di chi s´ingoia le vocali e chi si slappa anche i piccoli suoni spesso li raddoppia 19 la consonanza all´orecchiocchio la sgrava d´insulti l´ingoio ritmico se la rivolta dentro sodomizzandola non poco ma i nipoti istupiditi dei linguisti nel battere e percuotere delle pronunce s´affrettano ai lemmi esterrefatti e al godimento della lingua 20 presa l´onda si surfa sulle parole senza inutili acca mai pronunciate i finti limatori si tengono per mano in simpatia d´eccesso da un´aromatica istanza ha inizio il verbo nostro con rinfrescanti polluzioni di senso alla fine del discorso |