"I problemi del senso e del non senso dell´esistenza riguardano l´uomo che deve liberamente scegliere.
Che cos´ha da dire questa scienza sulla ragione e sulla non¬ragione, che cos´ha da dire su noi uomini
in quanto soggetti di questa libertà?"
Negli anni trenta Edmund Husserl avverte acutamente la crisi che l´Europa sta attraversando come un fenomeno
complesso che coinvolge esistenza e pensiero. Nelle tendenze irrazionalistiche vede il rovescio del cattivo
razionalismo, del positivismo e del suo progetto di dominio tecnocratico sulla natura. In questa sua ultima
opera postuma , testamento della scuola fenomenologica, Husserl cerca le origini spirituali di tale crisi,
tracciando un abbozzo storico¬critico del pensiero filosofico e scientifico moderno. Fin dall´inizio, emerge
la necessità di risalire a quella dimensione dimenticata dell´esperienza soggettiva che costituisce la nostra
esistenza quotidiana. Ma non per questo Husserl vuole combattere la scienza in quanto tale: al contrario, muove
alla ricerca del suo significato più profondo, convinto che la ragione stia a indicare "ciò verso cui l´uomo. in
quanto uomo, tende nel suo intimo, ciò che soltanto lo puņ pacificare, che può renderlo felice".
In copertina: Man Ray.
Una notte a Saint Jean¬de¬luz. 1929
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