Omaggio al verso, alla sua fama, alla sua gloriosa invenzione, alla sua assoluta unicità di medium,
il più puro, il più definito: in nessuna altra forma d´arte esiste un medium della
evidente genialità del verso; è il verso che sanziona l´esistenza stessa dell´arte.
Venerato da poeti, da artisti, da filosofi, ammirato e amato da tutti, ne esalta ogni cura della vita, ogni
nostalgia della memoria, ogni illusione del gioco. La preghiera, l´invettiva, l´elegia, ne fanno
ricorso quotidiano, non c´è nessuno che non ne abbia avvertito la seduzione. Tra pittura e musica,
filosofia e religione, con la sua specularità simbolica, il suo metabolismo Iudico, la sua interna vena
autoriflessiva, con le sue tre piste: quella dei discorsi, quella delle immagini, quella dei ritmi e dei
suoni e, dunque, con la sua proverbiale versatilità, vera e propria qualità del verso.
Gesto della voce, è una figura dell´oralità portata alla sua perfezione, quest´estetica assoluta:
ne modula i materiali piu segreti, ne recita cronaca e destino .E´ sui mezzi vocali che incidono
tutte le vertenze della vita, è il tono, il modo versatile delle frasi, che regola il fiato e
ne misura il grado di rivelazione emotiva. E´ la simmetria dell´espressivita con
l´interiorità, quest´economia dell´umoralità mentale e sentimentale,
che commisura ogni valore di vocalità ,ogni struttura del recitativo, ogni cadenza privata e pubblica
della discorsività. E´ per questo che il verso è l´unità assoluta di
una misura del senso, l´oro di ogni altro ordine simbolico.D´altra parte l´infanzia
- che è l´età poetica per eccellenza - è il momento in cui tutto il meglio di
quello che c´è e si viene a sapere è detto in versi.
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