Un canzoniere che si legge come un romanzo, i cui tasselli sono legati da fili molteplici e sottilissimi, una felicità di accordi e calibrati atonalismi, scavi ugualmente profondi nella psiche e nel sentimento (o in quell´ ulterinrità che l´autore direbbe sentire), accensioni e tormenti, volontà e fato, gioia pagana e assolutismo monoteistico, memoria come delizia e perdizione, un io che parla a un tu-donna insieme concretissimo e screziato in mille sguardi che sembrano talora affiorare in un altro senso oltre i confini opachi di spazio e tempo della fisicità , un´ opera in cui, attraverso gioia e sofferenza ugualmente estreme eppure imparentate da un incredibile equilibrio - un canto fermo che fa serena la disperazione, serena l´esaltazione, pare toccarsi alfine un esito impossibile, che mantiene gli opposti e li trascende in una nuova sostanza che il giovane poeta attinge non più per dérèglement de tous les sens , ma per il loro appassionato surriscaldamento.
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