Letture 2014 | |
Euripide: Medea |
Casa non esiste, non c' è più nulla ...
A ritroso dei sacri fiumi muovono le fonti; e giustizia è sconvolta, ed ogni cosa ...
O figli , figli miei, ecco che avete una città e una casa in cui, lasciando questa sventurata, abiterete per sempre, orfani di vostra madre.
Traduzione di Raffaele Cantarella Introduzione , note e commento di Marina Cavalli A cura di dario del Corno
Considerato dagli antichi uno dei maggiori poeti tragici,imitato dai latini e amato dai posteri. Euripide / 485- 406 a.C.) ha ideato alcune tra le più grandi figure del teatro drammatico. Scritte nel periodo in cui prevale la tematica amorosa e il conflitto tragico è provocato dalle forze elementari della passione umana, Medea (431) e Ippolito (428) lanciano un monito contro i due errori più distruttivi in cui la società e l' indiviuo rischiano di scivolare senza rimedi : l' esclusione del “diverso” dalla sfera della morale costituita, cieca di fermenti più nuovi e urgenti, e il rifiuto di accettare in sé le varie componenti della natura umana, anche quelle vinolate dalla fisicità della materia, senza le quali l' uomo non è altro che un essere dimezzato.
Oscar Mondadori |