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L'aragosta è un mostro delicato”
Paolo
Cotani dal 3.10.2009 al 3.12.2009 Lagorio
Arte Contemporanea,
Brescia
L'esposizione presenterà una ventina di
opere, alcune realizzate appositamente per questo appuntamento, in
grado di illustrare il percorso artistico ed intellettuale di Paolo
Cotani, tra i più interessanti e originali protagonisti del
dibattito artistico contemporaneo.
Dal 3 ottobre al 3
dicembre 2009, negli spazi di Via Soldini 9/11, LAC ospiterà
la mostra antologica di Paolo Cotani, l'esposizione presenterà
un gruppo selezionato di opere in grado di raccontare 40 anni di
lavoro di una tra le voci più autorevoli dell'arte
contemporanea italiana. Indipendente da qualsiasi tradizione, è
molto difficile, classificare il lavoro di questo artista all'interno
di un solo filone espressivo. Come afferma Micol Forti: "Cotani
è un artista nel senso pieno del suo significato: disincantato
e còlto intellettuale, che non si è mai sottratto al
confronto con la riflessione teorica, con le spinose questioni
sociali e politiche che da sempre coinvolgono il mestiere
dell'artista, con il dibattito intorno al ruolo della critica e del
mercato, con il pericolo delle ideologie e delle classificazioni,
senza mai scendere a compromessi..."
Tra le opere
presenti dell'artista romano è possibile trovare dai
"Passaggi" e dalle "Bende elastiche", che vengono
elaborate a partire dagli anni 70, alle sperimentazioni successive in
cui approfondisce l'indagine su diverse tipologie di materiali e
sulle potenzialità della superficie pittorica fino ad arrivare
alle installazioni di grandi dimensioni pensate appositamente per gli
spazi della Lagorio Arte Contemporanea.
La proposta della LAC
non si limita alla mostra antologica, ma promuove un progetto ben più
ampio, ovvero la realizzazione di un volume monografico a cura di
Micol Forti (Responsabile della Collezione d'arte Contemporanea dei
Musei Vaticani) e un testo introduttivo di Bruno Corà
(Direttore del Centro Culturale di Lugano), che ripercorre l'intera
vicenda creativa di Paolo Cotani. La profonda e diversificata
partecipazione dell'artista al dibattito culturale contemporaneo, ha
richiesto una attenta e rigorosa contestualizzazione storico-critica
della sua opera all'interno dei quattro decenni di attività.
Il volume - "L'aragosta è un mostro delicato" - che
dà anche il titolo alla mostra, dalla raffinata veste grafica,
unisce lo studio critico con gli scritti teorici dell'artista, ed è
completato da un ricco apparato: un'attenta e mirata antologia
critica, un'approfondita biografia e una esaustiva bibliografia
insieme all'elenco delle mostre personali e collettive.
Il
volume, edito da Skira, verrà presentato al pubblico con una
conferenza in galleria nel novembre 2009.
Paolo
Cotani (Roma 1940)
Nasce a Roma nel 1940. La sua
formazione è quella di un autodidatta, frequenta in maniera
solitaria alcuni istituti d'arte, tra questi i corsi della "scuola
del nudo" presso l'Accademia di Francia. Nel 1958 si reca a
Parigi dove studia i maestri delle avanguardie storiche. Rientrato a
Roma viene a contatto con gli artisti operanti nell'area del segno e
per alcuni aspetti consonanti alle ricerche portate avanti dal
movimento letterario del "Gruppo '63". Nel 1964 si reca a
Londra dove risiederà fino al 1970. Fondamentale il suo
incontro con Joseph Richwert e l'amicizia con Edward Wright esponente
di rilievo nell'area della Poesia Visiva. Gli anni londinesi sono
decisivi per la sua formazione, sono gli anni in cui Cotani matura la
sua visione estetica. Nel 1970 rientra a Roma dove inizia e si
definisce la sua attività di artista entrando a far parte del
movimento "Nuova pittura". Negli anni '80 compie viaggi
negli Stati Uniti. L'amicizia con Ralph Gibson, importante fotografo,
renderà più dichiarata l'attenzione di Cotani alla
fotografia, che da questi anni, sarà un referente importante
del suo lavoro. Quest'ultimo ventennio, vede il lavoro di Cotani
impegnato in vari cicli pittorici. Dagli "spazi virtuali e
mondani", dove l'artista elabora una complessa "cosmogonia
barocca", all'"arpa celtica", fino alla serie delle
"cancellazioni" dove il risultato finale dell'opera è
paradossalmente dato dagli strati sedimentati uno dopo l'altro in un
complesso giuoco di nascondimento. Attualmente il lavoro di Cotani fa
dialogare indifferentemente pittura e fotografia, con finalità
di ri-semantizzazione: il piano di superficie e l'immagine,
l'astrazione di campi cromatici puri e referente iconico.
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