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COMUNICATO
STAMPA
Valmore
studio d'arte - Vicenza
Contrà
Porta S. Croce 14 - Tel/fax 0039(0)444.322557 e.mail:
arte@valmore.it
con
il patrocinio di:
Comune
di Vicenza
Museo
Civico d'Arte Contemporanea
“Umbro
Apollonio”, San Martino di Lupari (PD)
inaugura
presso la propria sede
venerdì
30 gennaio 2009 alle ore 18.00
Edoer
Agostini
Opere
degli anni '70-'80
La
mostra proseguirà fino al 7 marzo 2009 con il seguente
orario:
da
martedì a sabato dalle 16.00 alle 19.30
Negli
anni '50 la comunità scientifica e culturale si trova a
fare i conti con le nuove teorie (Einstein, Heisemberg).
L'incertezza e l'indeterminazione irrompono all'interno del rigore
scientifico. Ciò che accade dipende dal nostro modo di
osservarlo, o dal fatto che noi l'osserviamo. Vacilla l'idea che
esista un mondo
oggettivo di cui possiamo farci una rappresentazione
fedele. Nelle arti visive cominciano ad apparire le figure ambigue
e le illusioni percettive e la Teoria della Gestalt dà un
ruolo costruttivo al cervello nel processo della percezione
visiva. Le immagini ottiche richiedono un occhio responsabile e
partecipe, che attribuisca loro una forma stabile, anche se
momentanea e contingente, che animi il movimento virtuale che le
scuote, che attualizzi alcune delle loro infinite potenziali
variazioni. (Monica Bonollo)
Al
fascino di queste possibilità non si è sottratto
Edoer Agostini, portando avanti la propria ricerca in modo molto
personale, sostenuta da un sodalizio con i maggiori esponenti
dell'arte programmata e cinetica, con cui condivideva e scambiava
pensieri ed esperienze. Nel 1986, considerando a ritroso la
propria attività d'artista, egli dichiara: [...] mi ritengo
“uomo del mio tempo” e, quindi “artista del mio
tempo” con tutte le implicazioni che ciò comporta.
Tutto ciò [...] mi spinge ad indagare tutti i fenomeni cui
la citata “contemporaneità” ci sottopone. Uno
di questi fenomeni, che soggiace alle mie esperienze, riguarda
“l'instabilità percettiva”. A questo supporto
teorico, che fa da perimetro culturale all'indagine, si sovrappone
il “gesto” che media i contenuti teorici in estetici.
[...]
Nel
1979 Umbro Apollonio commenta così l'opera di Edoer
Agostini: [...] Lo stato presente della conoscenza è dunque
a livello instabile e, quindi, ambiguo oltre che in movimento
costante, Edoer Agostini è allineato su tale fronte che
coinvolge da un lato la percezione visiva con tutte le sorprese
che essa riserba e dall'altro il ricorso ad una strutturalità
di comportamento. In lui l'intensità di tensione risulta
tanto più carica per l'incontro delle due componenti,
sensoriale e costruttiva, così rigorosamente saldate. Le
stimolazioni agiscono sull'occhio e per suo tramite fissano
nozioni di coscienza. [...]
Edoer
Agostini nasce nel 1923 a San Martino di Lupari (PD).
Ha
partecipato a più di 350 esposizioni personali e
collettive in Italia e all’estero e a una lunga serie di
mostre culturali con importanti esponenti dell'arte programmata e
cinetica quali gli appartenenti al Gruppo N, al G.R.A.V., al
Gruppo T, Enrico Castellani, Marcello Morandini, Raphael Soto ed
altri. Vogliamo ricordare le esposizioni al Gemeente Museum di
Doetinchen in Olanda nel 1978; alla Galleria Sincron di Brescia
nel 1978, 1980 e 1981; alla Galleria La Chiocciola di Padova nel
1979 e 1982; alla Basilica Palladiana di Vicenza “Nel luogo
del Palladio. Aperto tra costruttivismo e optical” nel 1981;
al Salon d'automne del Grand Palais des Champs Elisèes di
Parigi “Grands et Jeunes d'aujourd'hui” nel 1981, 1983
e 1984; al Palazzo Agostinelli di Bassano del Grappa (VI) “Arte
e diattica” nel 1987; al Palazzo delle Contesse a Mel (BL)
dal 13/12/2008 al 01/02/2009.
E’
stato promotore ed organizzatore di 8 edizioni (dal 1971 al 1985)
della “Biennale d’Arte Contemporanea” di San
Martino di Lupari che ha ospitato i più importanti
artisti di arte programmata e ottico cinetica di fama
internazionale le opere dei quali sono andate a costituire la
collezione permanente del Museo Civico d’Arte
Contemporanea di San Martino di Lupari, dedicato a Umbro
Apollonio, ideato e realizzato dall'artista.
Nel
1986 è invitato alla XLII^ Biennale Internazionale di
Venezia dal titolo “Arte e scienza” nella sezione
“Il Colore”.
Viene
a mancare nello stesso anno.
Catalogo
in galleria con testo critico inedito del Prof. Mario Sartor
(ordinario di storia
dell'arte latinoamericana all'Università di Udine)
che presenterà la mostra.
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