IncorporArti

il museo attraversa il corpo

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InCorpo®Arti

il museo attraversa il corpo





PERFORMANCE

In occasione dell’edizione 2009 di Incorporarti la

Compagnia Il Posto + Marco Castelli Small Ensemble

propone un nuovo allestimento del

PROGETTO PROTEO / DANZA VERTICALE



EXUVIA

PERFORMANCE SITE SPECIFIC + LIVE VIDEO

Ideazione e coreografia di Wanda Moretti

Wall dancers Marianna Andrigo, Cecilia Fontanesi

Musiche per sax, loops e live electronics di Marco Castelli



spettacoli


20 luglio Bassano


11 settembre Oderzo


27 settembre Verona


15 novembre Legnago




workshops


Oderzo 25 settembre


Malo 3 ottobre


Verona 26 ottobre


Treviso 6 novembre








Ideazione Wanda Moretti

Organizzazione Associazione Il Posto : www.ilposto.org

Comunicazione Nicola Lamberti Scarpa

Progetto grafico Cristina Barbiani


Iniziativa finanziata ai sensi dell’ rt.45

Interventi regionali per l’arte contemporanea”della L.R. n.1 del 30 gennaio 2004


Giunta Regionale del Veneto

Assessorato alla Cultura

Segreteria regionale alla Cultura

Direzione regionale Beni Culturali

Danza in museo







WORKSHOPS: temi




Architetture in movimento

Le opere architettoniche e tutto lo spazio costruito hanno sugli esseri umani un forte potere educativo, evocativo ed emozionale. Qualsiasi luogo edificato ci insegna qualcosa della storia e di noi stessi, del nostro passato e della nostra cultura.

Attraverso l’osservazione dei luoghi saranno individuati l’insieme di contenuti cui un opera architettonica stessa dà accesso e riferibili a ciascuno degli elementi costitutivi del linguaggio dei segni: linea, superficie, forma, volume, spazio, luce, colore...e al modo nel quale questi sistemi coincidono e interagiscono.


Linee cinetiche

Il Laboratorio attorno alla scrittura propone un approccio al tema dei segni, a partire dall’osservazione delle iscrizioni lapidarie, degli stemmi, delle dediche e delle iscrizioni onorarie, sarà sviluppato un programma in linea con l’idea del corpo quale strumento di elezione per l’apprendimento.

Visitare ed osservare dei reperti ‘scritti’ per certi versi può apparire insolito, ogni iscrizione ha un significato, un aspetto fisico e se la leggiamo ha anche un suono. Un ‘lapidario’ è una raccolta di iscrizioni sulla pietra, l’intenzione di chi ha tracciato questi segni è di sottolineare e ampliare un messaggio.


Le Proporzioni Umane

L’argomento introdotto intende proporre ai partecipanti un approccio alla creazione contemporanea attraverso una metodologia orientata al corpo come spazio totale e privilegiato di conoscenza. Strumento innovativo impiegato in questo programma è l’intuito sofisticato del corpo capace di rinforzare l’osservazione, la percezione e la comprensione dell’arte e della produzione artistica contemporanea.

Il gesto

A partire da una riflessione attorno ai gesti nelle arti figurative, passando attraverso l’osservazione di alcune opere sarà realizzato unincontro con l’obiettivo di offrire e sperimentare una delle possibilitàdi apprendimento attraverso il corpo. Il filo conduttore dell’intervento è la ricerca delle relazioni tra forma estetica ed espressione corporea,

promuovendo un’occasione di apprendimento trasversale che utilizza i linguaggi dell’arte.


Per contatti e informazioni scrivere a: incorporarti@ilposto.org





Danza, Musica, Architettura


Exuvia è una nuova esplorazione. Mutare significa variare, muovere, rendere una cosa diversa da quel che era, cambiare. Lo spettacolo approfitta del doppio senso della parola “muta” intesa come trasformazione e come silenzio. Ed è proprio attraverso una

metamorfosi animalesca che prende avvio la performance, insolita e inquietante presenza di animali sulle pareti degli edifici, animali capaci di trasformarsi in corpi umani e capaci di muoversi su un piano inclinato a 90 gradi. Animali spillati vivi che si lasciano guardare, e come in una fiction tv della società contemporanea, mostrano il loro suicidio ‘in diretta’ e trasfigurano in supercorpi, abbandonando l’exuvia - l’involucro precedente — per concedersi definitivi, allo sguardo del pubblico.

La sfida della gravità, il fascino del volo, il superamento del limite sono aneliti dell’uomo sin dai tempi antichi, allontanarsi dalla terra, muoversi sulle pareti degli edifici, staccarsi dalla quotidianità ritrovando nel puro volo dell’arte un nuovo perché: la leggerezza immateriale del desiderio di volare che diventa cifra poetica, il sogno di un’arte capace di fondere assieme più linguaggi. -





Danza in Museo è il racconto di un incontro, fra un’arte per eccellenza, la danza, gravata da un’imperfezione per sua stessa natura: l’essere ‘temporanea’, e l’architettura, arte immortale e permanente. Ecco che in Danza in Museo questo connubio appare come il risultato di una feconda collaborazione fra il continuum delle città, e la transitorietà del corpi. Come per le tradizioni orali la danza è ‘portata’ nel corpo, è il ricordo del passato e portatore del presente e ha in se la proiezione dei cambiamenti, nella vita quotidiana tiene dunque i segni della storia.

Ogni epoca ha il suo corpo di riferimento, così come ogni epoca ha le sue architetture di riferimento. Il corpo è il medium attraverso il quale facciamo esperienza dello spazio che ci circonda e chi lo progetta dovrebbe operare di conseguenza. Dal momento che definiamo uno spazio, dovremmo avere in mente un corpo al quale fare riferimento. Siamo ‘vettori’ di attraversamento dello spazio fisico, esprimiamo un giudizio personale in funzione dell’esperienza, uno spazio disegnato per i bambini sarà diverso da uno spazio disegnato per non vedenti, che sarà a sua volta diverso se fosse disegnato per congressisti o per skaters o per militari.

Certamente l’apporto sensoriale che abbiamo oggi di un’architettura sia storica che contemporanea può produrre modalità di azione e usi e forme diverse da quelle per le quali è stata edificata. Lo spazio si genera dal movimento e dalla vita che lo attraversa e dalle relazioni fra le cose e gli uomini, si tratta del processo di mutazione che interessa tanto le strutture della città quanto i modi di abitare e l’identità dell’individuo contemporaneo.



Wanda Moretti

Direzione Artistica

Associazione Il Posto



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