Incontri
con l'autore
Biblioteca
Civica di Palazzo Cornaggia -via Corradini 89-Thiene
sabato
10ottobre 2009, ore 17.30 Storia locale
Claudio
Rigon
I
fogli del capitano Michel
Einaudi,
2009
Alcuni
anni fa, mentre stava lavorando al progetto di un libro fotografico,
Claudio Rigon ritrova al Museo del Risorgimento di Vicenza alcune
piccole fotografie di soldati insieme a carte, lettere, quaderni,
documenti.’ tutto è intestato a un certo capitano
Michel. Vi sono anche delle buste contenenti molti fogli ripiegati.
Dicono di pattuglie in perlustrazione nello notte davanti alle
trincee austriache, dell’arrivo del rancio, di un
bombardamento, di morti. Dicono che si è davanti al Monte
Ortigara. Sono fonogrammi i messaggi con cui alcuni reparti di un
battaglione alpino si erano comunicati disposizioni e informazioni.
Vanno dal 24 giugno al 24 luglio del 1916.Il capitano Michel, appena
promosso, era giunto alloro a prendere il comando di un battaglione
decimato, rimasto senza ufficiali. Dopo aver letto tutti quei fogli
Claudio Rigon li ha incrociati, messi in ordine, ho inquadrato ogni
dettaglio nel contesto. E soprattutto li ha fatti parlare,
sfiorandoli con una voce calibrata, esatta, mai invadente e mai
retorica, che dà forza e collante al racconto.
Conosco
i luoghi di cui Claudio Rigon racconta nel suo libro. Sono luoghi
aspri, brulli, che fanno da ruvida corona all’Altopiano dei
Sette Comuni. Quando si sale su quelle groppe (Caldiera. Ortigara.
Cima Dodici, Portule...), sembra di attraversare un limbo, sospinti
da un silenzio ventoso e nudo che rimanda gli echi di lontane
stagioni di violenza. Rigon quei luoghi li ha frequentati a lungo, in
modo quasi ossessivo, con una tenacia che forse lui stesso non riesce
a spiegare, ma che probabilmente ha a che fare con il desiderio di
redimere dei pezzi di storia altrimenti destinati all’oblio.
Nel libro di Rigon ciò che colpisce è come tutta la
retorica bellicista e nazionalista, che aveva travolto come un’onda
irresistibile le piazze di mezza Europa, venga cancellata da una
routine opaca che nessun mito riesce a illuminare.
In
questi foglietti che Rigon cuce insieme con pazienza e fervore
filologico, la vita si srotola in tutta la sua disarmante semplicità
e anche la morte non ha nulla di epico, nulla che possa riscattarne
il silenzio attonito. E in questo senso che i fogli del capitano
Michel alla fine sembrano le pagine di un romanzo che allora non fu
nemmeno abbozzato ma che una mano generosa e affabile, com’è
quella di Rigon. ha voluto scrivere novant’anni dopo.
Paolo
Lanaro, il Giornale di Vicenza, 7 luglio 2009
Claudio
Rigon è nato a Vicenza nel 1948 ed è stato insegnante
di fisica. È autore del libro fotografico Passato Presente.
Sulle orme di C.D. Bonomo, fotografo: i cimiteri di guerra
dell’Altipiano (Galla Libreria Editrice, 2006) e de I
fogli del capitano Michel (Einaudi, 2009).
sabato
17 ottobre 2009 11.30 Narrativa
Edda
Bruna Dalla Costa
Declinazione
d’amore
Koiné,
2008 - con interventi di Giampietro Giuliucci e Paolo Malesani
dell’Università di Padova
Una
ragazza dello borghesia industriale, donna in carriera dei nostri
giorni, legata al padre da un ' adorazione incondizionata fino
all’ambiguità, trova un giorno, in un cassetto della
soffitta nella caso paterna, un manoscritto. Lo legge, vi si
confronto e in questo confronto trova la chiave per colmare
l'incrinatura misteriosa della sua personalità.
Un
uomo scivola, cade, durante una solitaria battuta di caccia, da un
dirupo: non è solo una caduta fisica; cade dentro di sé,
con sé, in un silenzio dove inizia a contrapporre associazioni
di pensieri, secondo una vera e propria tecnica letteraria che lascia
in bilico lo scrittore, tra l’irrazionale e l’evidenza
della realtà.
Inizia
dunque così il processo di distacco e di partecipazione agli
eventi di Bartolomeo Viardi, sullo sfondo di un Veneto ottocentesco
che dà il via ad attività di piccole industrie
(distillatori di acquavite), vere e proprie imprese in quelle che
allora erano terre vicine di economiche conquiste: l’Istria,
l’Ungheria.
Ora,
l’amore tra Bartolomeo e Ric è nella cornice di un
ricatto: la madre amata e perduta, la solitudine, la consolazione
della filosofia, della natura. Ci meraviglia, come una scoperta, che
Bartolomeo abbia “solo” 27 anni, che tutti attorno a lui
siano così incredibilmente giovani: fin quando, fino in fondo,
capiamo che “tutti” stanno compiendo una metamorfosi e la
stanno compiendo dentro una declinazione: “la caduta
verticale”: in pratica una caduta libera.
Edda
Bruna dalla Costa attraversa i suoi “racconti” con la
puntuale precisione di chi ricostruisce epoche ed ambienti, con la
femminile accortezza, però, di tenere d’occhio il
lettore, di accudirlo come un ospite, di divertirlo: vuole in qualche
modo farlo sentire “a casa” con calore, investe molto
nella corporeità, suscita sensazioni di colori e di odori.
Chiara
Ferronato, marzo 2009
Edda
Bruna Dalla Costa, vicentina di nascita, vive da anni a Padova. Già
docente di lingua e letteratura italiana ama raccontare la storia
delle famiglie che nel corso delle generazioni hanno saputo mutare
mentalità ed atteggiamento. Ha pubblicato Le gru di carta,
Racconti e Scalza sulla neve, selezionato al Premio Letterario
Internazionale Anguillara Sabazia 2005.
giovedì
22 ottobre 2009,ore 20.30 Psicologia
Alessandro
Carli
E
la borsa e la vita! Manuale pratico di autostima per avere ciò
che vuoi
Franco
Angeli, 2009
L’autostima
è l'anello di congiunzione fra i nostri bisogni più
materiali e le molle interiori che ci spronano a realizzare gli
obietti vi più alti. Fino a quando restiamo invischiati nei
bisogni più “quotidiani”, cosa che succede spesso
durante i periodi di crisi, abbiamo la sensazione di dover fare delle
scelte e, quindi, di dover rinunciare a qualcosa. Raggiungere un
livello di sana autostima è meno facile di quanto possa
sembrare, ma come per tutte le cose, esistono dei metodi e delle
strategie. Alessandro Carli, trainer e coach italocanadese, esperto
in gestione delle crisi, sia a livello personale che professionale,
con il suo libro “E la borsa e la vita!” illustra un modo
pratico per superare i cosiddetti bisogni emozionali che ci zavorrano
a terra e per proiettarci verso i piani alti delle nostre
motivazioni, dove matura la sensazione che nulla ci è
veramente precluso, né la borsa (i beni materiali) né
la vita (la qualità e la sostanza della nostra esistenza). Un
affascinante percorso di autoconsapevolezza che tutti possono
intraprendere,.
Alessandro
Carli è un life coach italo-canadese che svolge questa
professione da una ventina d’anni. Nato a Montreal, Canada,
dove ha vissuto e studiato, è diplomato in Scienze Sociali,
con una laurea honoris causa in psicologia. Nel 2002 fonda e da
allora dirige la Power Learning srl a Thiene, una società che
ha l’obiettivo di diffondere la cultura della formazione tra
privati e professionisti per il miglioramento della qualità
della vita e del lavoro.
Venerdi
13 novembre 2009, ore 20.30 - Autobiografie
Umberto
D’Anna
In
un cerchio di vita
Libreria
del Santo, 2009 Serata con intermezzi musicali - presentazione a cura
di Gigliola Trentin
Da
35 anni Umberto D’Anna combatte la tetraparesi spastica e i
pregiudizi che ne derivano. Nel suo libro racconta la realtà
dal punto di vista dei “diversi”.
La
sua avventura umana, intessuta di dolore, sacrificio, coraggio,
determinazione e, nonostante tutto, di grande entusiasmo per la vita
è stata, e lo è tuttora, straordinaria al punto che
Umberto può definirsi: “Sono proprio io uno dei
pochissimi bambini che, superando tutte le prove, riescono a uscire
vincenti dal difficile percorso della riabilitazione.”
Il
libro di Umberto D’Anna In un cerchio di vita ha un pregio
particolare: quello di essere una confessione autobiografica
autentica e profondamente umana
Una
sensazione che il lettore avverte immediatamente di fronte a tante
esperienze di dolore vissute senza falsi pudori, ma sempre con
grande dignità .Quello dell’autore è un invito
alla speranza e all’ottimismo, un rifiuto del vittimismo, della
disperazione e dell’autocommiserazione. Eppure ragioni per
indurlo a simili atteggiamenti ne ha avute più d’una.
Tutte tentazioni vinte grazie ad una volontà di ferro, ad un
coraggio indomito, al proposito mai sconfessato di affermare, anche
nella sofferenza quotidiana, la propria dignità di uomo
Da
trentacinque anni impegnato nella lotta contro la tetraparesi
spastica che lo affligge fin dalla nascita, l’autore propone
all’attenzione del lettore frammenti della sua vita legati alla
sua patologia, che gli hanno fatto scoprire indifferenze,
incomprensioni, incompetenze, ma anche solidarietà, dedizione
professionale, amicizie, l’amore di una consorte, la gioia dei
figli.
Un
libro nato dal cuore ed insieme una riflessione critica su se stesso,
che vuole essere di aiuto a chi soffre, a chi è segnato
dall’esperienza del dolore.
Gabriele
Turrin, luglio 2009
Umberto
D’Anna, 35 anni, lavora all’ltis Chilesotti di Thiene. In
un cerchio di vita è la sua prima opera letteraria
sabato
28 Novembre 2009, ore 17.30 – letteratura latina
Incontro
in ricordo di Gustavo Gaspari
autore
di Letterati usignoli e letterati gazze: detti latini brevemente
illustrati
s.i.p,
2008 con interventi di Giovanni Azzolin, Ferdinando Offelli e
Giuseppe Dolores
“Est
modus in rebus”. Non poteva che cominciare con una citazione in
latino di Orazio l’opera «Letterati usignoli e letterati
gazze» di Gustavo Gaspari, una raccolta di detti e citazioni
latine, brevemente illustrati dall’autore, edita in forma
privata nel corso del 2008. Una raccolta di frasi e citazioni in
latino evidentemente frutto di lunghi anni di ricerca e che, va
subito detto, ha rappresentato una sorpresa per tutti o quasi. A
Thiene il prof. Gustavo Gaspari era infatti conosciuto da generazioni
di studenti e di colleghi, come insegnante di materie tecniche; al
suo aiuto sono ricorse frotte di studenti in difficoltà con la
matematica. Un insegnante, ci scappa di dire, di quelli di una volta,
diplomato all’ltis di Vicenza e laureato in ingegneria
meccanica al Politecnico di Milano, sempre gentile e disponibile con
i colleghi insegnanti, sempre pronto a sdrammatizzare i problemi che
insorgevano con una serena ironia. Quello che invece pochi
conoscevano, e che per molti ha costituito una lieta sorpresa, è
stato il Gustavo Gaspari letterato, fine conoscitore di citazioni
latine ed evangeliche, ma anche della letteratura nazionale.
Nell’opera
« Letterati usignoli e letterati gazze », pubblicata
postuma dalla famiglia, vengono raccolti, recita il sottotitolo,
“detti latini brevemente illustrati”. In realtà si
tratta di una corposa raccolta di oltre 500 detti latini, organizzati
in ordine alfabetico e suddivisi in una ventina di sezioni che si
riferiscono ad aspetti diversi della nostra vita.
Si
ammira in questa raccolta non solo l’ampiezza del materiale
citato, distillato dalla civiltà e dalla letteratura da cui
storicamente proveniamo, ma anche la profondità con cui la
saggezza dei nostri antenati è percolata nella nostra
letteratura per arrivare fino a noi.
Ferdinando
Offelli, www thienet.it, 1 febbraio 2009
Venerdi
11 dicembre 2009 Ore 20.30 Storia e natura locale
Gianfranco
Ferron
La
mia montagna
Biblioteca
dell’immagine. 2009
“Tutti
gli animali hanno il loro territorio. Essendo anch ‘io un
animale non faccio differenza: ho il mio territorio. La sua
estensione è dovuta al mio bisogno di avere a disposizione
boschi e montagne sufficientemente grandi per vivere serenamente e
per soddisfare un viscerale desiderio di natura selvaggia. Per me la
bellezza, il silenzio, la voce del vento, la solitudine, lo spazio,
gli alberi e gli animali, costituiscono l’unico mondo in cui
sto bene veramente. I motivi per i quali considero importanti certi
luoghi, alberi o cime è una questione puramente istintiva.
Alcuni aspetti della natura hanno per me un ‘attrazibne spesso
inspiegabile e certamente irrazionale. Dunque questa non è una
guida turistica, ma è una descrizione del mio territorio. E un
qualcosa che passa attraverso il sentire e il guardare di un uomo
selvatico territoriale; è una condivisione di emozioni,
pensieri e visioni dedicata agli amici della natura.”
Giancarlo
Ferron
Giancarlo
Ferron abita a Castelnovo di Isola Vicentinana. Lavora come
guardiacaccia sul Monte Pasubio e sulle Piccole Dolomiti vicentine.
Già autore nel 2000 del grandissimo successo editoriale Ho
visto piangere gli animali, ha scritto nel 2001 “Ho
sentito il grido dell’aquila”, nel 2003 “Il
suicidio del capriolo” e nel 2006 “I segreti del
bosco”.
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