TRACCIATI
– TRANSITI – SIMULACRI
Mostra
di Angelo Urbani all'Istituto d'Arte di Nove
Dal
27 febbraio al 6 marzo si svolge la mostra di Angelo Urbani
intitolata “Tracciati – Transiti – Simulacri”,
organizzata all’interno dell'Istituto d'Arte “G. De
Fabris” di Nove nell’ambito della 15° edizione della
Settimana delle Arti, quest’anno incentrata sul dadaismo. La
mostra è visitabile tutti i giorni in orario scolastico
(sabato fino alle 14.00).
La
ricerca del maestro Angelo Urbani (nato a Cereda di Cornedo Vicentino
nel 1944) si è concentrata sui temi dell'identità
culturale dell'uomo e dell'ambiente, attraverso un’opera di
individuazione e recupero di “segni” da lui riconosciuti
significativi perché portatori di “memoria”.
Urbani
attinge gran parte del suo repertorio segnico dalla civiltà
contadina, ma il suo linguaggio è assolutamente astratto.
Spesso si tratta segni “tracciati” (non solo grafici e
pittorici, ma anche impronte, ottenute mediante l'impressione di
ruote di carriola, copertoni di biciclette e pneumatici). Per questo
essi stanno ad indicare dei “transiti”, non solo
spazio-temporali, ed essi possono diventare “simulacri”,
simboli e icone di civiltà culturali diverse. Le sue sculture,
invece, sono tutte ottenute prelevando e capovolgendo tronchi
d'alberi o ramoscelli; rappresentano sempre figure umane molto
stilizzate ed essenziali. La sua ricerca, in definitiva, si volge
verso le forme primarie e primordiali: gli archetipi. Il reperto
naturale è scelto dall’artista e utilizzato come calco
da tradurre poi in bronzo. L’intervento dell'autore è
qui quasi annullato, l'operazione si è spostata allo sguardo:
un invito alla riflessione, a prestare maggior attenzione alla natura
che ospita, trattiene e sedimenta le tracce dell’uomo nel lasso
di tempo della sua vita.
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