UN
LIBRO IN RETE
Tra
Dedalo e Icaro
La
nuova domanda di città
Editori
Laterza
Giandomenico
Amendola
autore
del libro
Marcella
Messina
Università
di Bergamo
introduce
e coordina
Cristiano
Seganfreddo
Fuoribiennale
venerdì
12 novembre 2010 ore 20.30
PALAZZO
FESTARI - Corso Italia n.63 – Valdagno (VI)
per
informazioni: info@guanxinet.it
tel. 0445 406758 fax 0445 408485
in
collaborazione con Libreria De Franceschi snc Valdagno (VI) tel 0445
412877
“Parlare
di città è come parlare del mondo quotidiano e dei
nostri progetti.
La
città desiderata riflette, dà forma e voce alla vita
che vogliamo
o
che aspettiamo che essa offra e consenta”.
(Giandomenico
Amendola)
La
città attuale è la prima città della storia
centrata realmente sulla domanda del cittadino. Essa cresce e muta in
risposta alle richieste e alle sfide che vengono poste da quanti la
abitano o, per motivi diversi, la vivono. Come in un mercato dove
l’offerta eccede la domanda, il produttore rincorre il
consumatore cercando di coglierne gusti e tendenze; così la
città, in una scena internazionale competitiva segnata
dall’alta mobilità di imprese e persone, deve sedurre e
soddisfare.
L’entusiasmo
di Giandomenico Amendola per un pur incerto futuro esplode in “Tra
Dedalo ed Icaro”, un libro rapido, incisivo, ricco di
informazioni sul divenire delle città nell’età
globale. L’autore è affascinato dalla città, anzi
dalle città, dalla bellezza urbana, qualunque sia, anche nella
sua devastante e non silente modernità e nelle pagine del
libro ne presenta dieci possibili modelli: la città
sostenibile, la città impresa, la città spettacolo, la
città cosmopolita, la città alla carta, la città
ubiqua, la città bella, la città sicura, la città
amica, la città dei cittadini. Nessuna di queste città
è perfetta, ma tutte assieme possono diventare le mille facce
della metropoli del nuovo millennio e dare risposta alle domande e ai
desideri della gente.
Sulla
base di esempi contemporanei, Amendola illustra luci e ombre di
questi dieci modelli, le loro potenzialità e i rischi
connessi. Le città descritte da Amendola sono tutte diverse
tra loro e riflettono bisogni, desideri ed esigenze particolari. Sono
però anche contigue e, persino, leggermente sovrapponibili. La
vicinanza e l’indeterminatezza dei confini contribuiscono a
produrre talvolta potenziali conflitti che richiedono azioni di
mediazione e governo.
Nessuna
delle città desiderate può escludere l’altra ma
deve assumersi l’onere di una complementarietà, talvolta
difficile, per sostenere le differenti esigenze e cercare una
mediazione tra questioni che possono entrare in conflitto come, per
esempio, convivialità e sicurezza o democrazia e competitività
Ecco
allora che “Tra Dedalo e Icaro” diventa, non un
discorrere di urbanistica, ma un riflettere su noi stessi, sul
confronto continuo che compiamo tra bisogni e realtà per
capire quale è la nostra vera, umana «domanda di città»
e quali bisogni in essa si condensano.
Giandomenico
Amendola è ordinario di Sociologia Urbana nella Facoltà
di Architettura dell’Università di Firenze ed è
stato tra i primi ad occuparsi del rapporto tra scienze sociali e
progettazione. Tra le sue opere: “Scenari della città
nel futuro prossimo venturo (2000), “Il progettista riflessivo.
Scienze sociali e progettazione architettonica” (a cura di,
2009), “La città postmoderna. Magie e paure della
metropoli contemporanea” (n.e., 2009). Parteciperanno alla
serata Marcella Messina, dottoranda e cultrice della materia
nella cattedra di Sociologia urbana e di Educazione ambientale
all'Università di Bergamo, con attività di ricerca sui
temi della città sostenibile, della partecipazione e
dell'inclusione sociale urbana, e Cristiano Seganfreddo,
direttore di Fuoribiennale e di Innov(e)tion Valley, che coordinerà
la serata.
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