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Di_segnolibero
Atelier
di Promozione Artistica e Culturale
Presenta
‘ARTE&DESIGN’
Soluzioni
per Interior Design
di
Vincenzo
VEDOVATO
Inaugurazione
Sabato_22_Gennaio_2011
H_18.30
Presentazione
e testo critico
a
cura di
Paolo
MENEGHETTI
Critico
d’estetica contemporanea
***
Vincenzo
Vedovato avvalendosi di una sensibile propensione estetica
affinata dalla collaborazione con registi del calibro di: Bertolucci,
Olmi, Lucas, Storaro, Tornatore, ecc… elabora accattivanti
soluzioni d’arredo nate dal connubio tra l’attrazione per
tessuti e costumi derivatagli dall’esperienza cinematografica
con il suggestivo e vastissimo archivio personale d’immagini
collezionate nel corso degli anni e delle esperienze fatte tra
viaggi, set, ecc… pervase ed intrise da un riconoscibile da un
sensibile ed intimo slancio verso la natura e paesaggio.
AD
ORIENTE DEL MINIMALISMO
il
Moll del
fotografo Vincenzo Vedovato
Con
la sua capacità fotografica, qui Vincenzo Vedovato ha
valorizzato in via percettiva due oggetti
che
sempre rientrano nell’arredo per la casa: il tappeto e lo
specchio. In linea più generale, possiamo anche considerare la
stoffa assieme al vetro. Camminando sul tappeto, seduti sul divano od
appoggiata la testa sul cuscino, noi in apparenza ci troviamo contro
la casa. Per l’arredatore, la stoffa permette d’alleggerire
la “resistenza al tatto”, che sentiamo dai pavimenti o
dalle pareti. Nella casa, la dimensione strutturale in orizzontale è
“contrastata” dal tappeto; quella in verticale, invece,
dal letto e dal divano. La stoffa fa in modo che noi virtualmente a
livello tattile “entriamo” nel pavimento come nelle
pareti. Il tappeto ed il cuscino consentono che viviamo in casa, in
via prettamente pratica. Nello stesso tempo, non rinunciamo ad
arredare con gli specchi, che ovviamente rientrano fra le superfici
di vetro. Scegliendoli, arriviamo ad “entrare” nella casa
in via essenzialmente… “teorica”. Lo specchio
consente d’alleggerire la “resistenza alla vista”,
che di nuovo si fa sentire dai pavimenti o dalle pareti. Noi
conosciamo la casa soprattutto per mezzo delle sue “luci”.
Oltre a quelle mediante gli specchi, non scordiamo le correlate dalle
finestre o dalle porte (aprendole). Forse, pure un quadro consente di
conoscere la nostra casa. Trattasi d’un oggetto che di solito
s’appende considerando la situazione della stanza, decidendo
che possa “starci bene”. Con l’estetica orientale
(soprattutto in Giappone), all’architetto si raccomanda di
costruire una casa che abbia molte verande. Così, la
dimensione artificiale delle mura può “rientrare”
in quella contrapposta della natura. Vincenzo Vedovato esibisce il
suo caratteristico Moll, dove un pannello da parete incornicia una
composizione di morbidi cuscinetti, ricoperti sia semplicemente con
stoffa, sia con fotografie di paesaggi naturali stampate su tela
leggera (a getto d’inchiostro). L’artista ci ricorda che
la sua volontà estetica è quella di “ campionare
la realtà”. Il sito internet dove vediamo ogni “varietà”
del Moll ha un titolo in inglese molto significativo: The samples,
dal verbo to sample. Propriamente, la traduzione in italiano rimanda
alla “campionatura”. Questa, agli occhi di Vincenzo
Vedovato, deve registrare una realtà naturale che possa
“rivalutarsi” nel tempo. Il campione è un oggetto
che porta con sé una situazione unica, e tuttavia noi non
rinunciamo a ripeterla. L’operazione autenticamente d’arte
si differenzia da quella solo commerciale. La “campionatura”
del paesaggio naturale nel Moll alla fine pare… “affrancarsi”,
valendo per se stessa (come richiediamo per assegnare la valenza
estetica). Vincenzo Vedovato ha spiegato che i cuscinetti senza le
fotografie in qualche modo simbolicamente “ordinano” la
nostra vita sentimentale e spirituale. Il pittore Kandinsky scrisse
che le forme squadrate favoriscono la nostra percezione del
ragionamento. Nel Moll, vediamo l’incrocio di più fasce
rettangolari, che si prestano a suggestionare la “struttura”
dei significati socioculturali (come nel campo della comunicazione),
indispensabile per vivere. L’artista lascia che le immagini
fotografiche si percepiscano sullo sfondo… dell’
astrazione (del ragionamento). Guardando il Moll, non pare che le
fasce rettangolari arrivino sul serio (perfettamente) a misurare la
carica sentimentale e spirituale dentro la “libertà”
del mondo naturale (che ignora le limitazioni dei codici
socioculturali). La “campionatura” fotografica va così
affrancandosi dalla sua mera riproduzione seriale. Vincenzo Vedovato
spiega che la preferenza delle immagini naturali favorisce
immediatamente il nostro desiderio d’evasione. Qualcosa che
vediamo sullo sfondo, mentre lo rinviamo simbolicamente al piano
dell’interiorità. C’è il dettaglio estetico
per cui, in più pannelli, la tonalità “riposante”
della fotografia torna nelle stesse fasce rettangolari (che in teoria
dovrebbero riceverla in modo imperturbabile, per poi estrarne un
significato razionale...). Citiamo soprattutto il Moll arancione
delle palme, e forse quello blu con le onde del mare. Ciò non
toglie che troviamo pannelli dove l’immagine naturale sta “in
conflitto percettivo” con la sua fredda misurazione
(opportunamente lasciata in nero). Vincenzo Vedovato ha registrato il
marchio The samples lasciando che la lettera A si legga in chiave
instabile. Sembra un invito a ricordare che qualsiasi codice
linguistico venne pur sempre “fondato”. La lettera A è
la prima di tutte… Se questa deriva da un “presupposto
d’inquadramento (di misurazione, recuperata l’immagine
delle fasce rettangolari)”, certo la possiamo sempre cambiare.
Ciascun Moll esibisce l’instabilità e la mutevolezza
della vita, che sfugge al razionalismo. L’artista invita ad
“entrare” nel suo pannello, sia visivamente (sullo sfondo
dell’immagine fotografica) sia col tatto (tramite la superficie
a cuscinetto). Conferito esteticamente il primato al piano
sentimentale o spirituale della vita, è come se il Moll
fungesse da “ casa… per la nostra anima”. La
storia dell’arte affermerebbe che Vincenzo Vedovato ha preso
spunto dal gusto tipicamente giapponese per la stoffa del tatami, e
per il vetro della veranda. In chiave contemporanea, sembra che il
Moll si realizzi con l’estetica del minimalismo. Una corrente
d’arte, questa, dove le installazioni si percepiscono in
maniera “ambigua” (diversamente), nonostante l’apparente
semplicità della loro struttura. I “parallelepipedi”
di Judd si ripetono uno sopra l’altro: dunque vedere il primo
non è come vedere il secondo… Il minimalismo nel Moll
di Vincenzo Vedovato, probabilmente, gioca sull’idea che
percepiamo tutta la materialità del vetro (dello specchio) e
della stoffa (del tappeto) nella metafora per cui l’anima
diventa la “casa” dell’uomo.
Presentazione
estetica a cura di:
PAOLO
MENEGHETTI
Di_segnolibero_arte
e cultura_
C.so
Fogazzaro 86_Galleria S. Lorenzo 6
Vicenza_Centro
Storico
T_0444.32.55.98
Solo in Orario d’Apertura
C_346.37.20.260
www.di-segnolibero.com
www.martalongo.com
Orario:
dal
Mercoledì al Venerdì: 16/19
Sabato:
10/12.30 e 16/19
Domenica:
16/19
Lunedì
e martedì su appuntamento
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