|
Privati dell' acqua? Antonio Massarutto a Un Libro in rete |
|||||||
Una serata per riflettere, confrontarsi e discutere delle diverse posizioni sul tema dell’acqua
Il sistema idrico italiano è vetusto, fornisce complessivamente un servizio di livello inferiore rispetto alle aspettative di un grande paese moderno, evoluto, benestante quale l’Italia si vanta di essere. La qualità ambientale, pur migliorata, è ancora lontana dall’ambizioso traguardo imposto dalle direttive europee. I risultati conseguiti attraverso uno sforzo durato decenni non sono acquisiti per sempre, ma richiedono un continuo e paziente lavoro per la manutenzione, il rinnovo e il completamento: lavoro che da tempo si è rallentato. L’Italia, idrologicamente parlando, è un paese fortunato, grazie alle sue montagne e alla ricchezza di falde e sorgenti; così fortunato che finora ha potuto lasciare fare in gran parte alla natura, con un dispendio (relativamente) limitato di mezzi e un modello di gestione prevalentemente locale. Ma la fortuna non durerà per sempre anche perché la domanda si sta facendo sempre più esigente e lo sviluppo economico e urbano sta deteriorando il capitale naturale. Buchi nei tubi, buchi nella dotazione impiantistica, buchi nei bilanci: il settore idrico deve industrializzarsi e mobilitare risorse importanti che lo stato e la fiscalità non possono mettere a disposizione, e che vanno perciò ricercate sul mercato. Ma molti cittadini reagiscono con sconcerto, temendo che "privatizzazione" significhi precludere l'universalità dell'accesso a un bene comune. Il libro di Antonio Massarutto offre una prospettiva diversa. E' possibile coinvolgere il privato senza che l'acqua diventi "dei privati"; modernizzare il settore e trasferire l'onere di finanziarlo dalla fiscalità alle tariffe pagate dagli utenti, senza che questo comporti esclusione sociale e diritti negati. L'esperienza di altri paesi ce lo dimostra, ma occorre sfuggire alla retorica, all'ideologia, alle molte trappole del buon senso comune. Mentre il paese discute se il mercato è di destra o di sinistra, a rimanere al palo sono gli investimenti e le manutenzioni: continuando così, ad essere "privati dell'acqua" saranno i nostri figli e nipoti. ….e il confronto rimane aperto…
Antonio Massarutto è docente di Politica economica ed Economia politica all'Università di Udine ed è direttore di ricerca allo IEFE, Istituto di economia e politica dell’energia e dell’ambiente dell’Università Bocconi. E’ autore di “L’acqua” (2008) e “I rifiuti” (2009) e collaboratore del periodico di informazione economica www.lavoce.info. Partecipano alla serata: Giancarlo Corò, docente di Economia all’Università Cà Foscari di Venezia, responsabile scientifico del laboratorio del Master in Governance dello sviluppo sostenibile dell'Università di Padova e Cristiano Eberle, dottore commercialista, Vice Presidente Operativo di ESEDRA Associazione tra Professionisti e Laboratorio di idee nel campo dei Servizi Pubblici Locali.
|