UN
LIBRO IN RETE
Non
incoraggiate il romanzo
Sulla
narrativa italiana
Marsilio
Editore – collana i
nodi
Alfonso
Berardinelli
autore
del libro
Emanuele
Zinato
Università
di Padova
introduce
e coordina
Silvia
Ferrari
“Il
Giornale di Vicenza”
martedì
28 giugno 2011 ore 20.30
PALAZZO
FESTARI - Corso Italia n.63 – Valdagno (VI)
per
informazioni: info@guanxinet.it
- www.guanxinet.it
tel. 0445 406758
in
collaborazione con Libreria De Franceschi snc Valdagno (VI) tel 0445
412877
Se
solo potessero, gli editori darebbero il nome di romanzo a tutti i
libri che pubblicano.
Sembra
ormai che ogni tipo di libro spaventi il lettore: il romanzo no.
“Le
librerie traboccano di nuova narrativa, ma i recensori, anche i più
solerti, riescono a digerirne solo una parte. I teorici della
letteratura e i narratologi sono ammutoliti da tempo.
Sta
di fatto che il romanzo, genere più editoriale che letterario,
monopolizza un’opinione pubblica più estesa e meno
colta. Il romanzo così trionfa, ma per poco. Quale critico
saprebbe fare a memoria l’elenco dei libri di narrativa
migliori usciti tre o cinque anni fa? Dopo la stagione dei premi, la
nuova narrativa circola al massimo fino alla stagione seguente,
quando nuove liste di candidati allo Strega o al Campiello cominciano
a comparire sulle pagine dei giornali.
Che
il romanzo è un genere di consumo e di intrattenimento "per
tutti", lo si è sempre saputo. Ma il consumo è
diventato più veloce, più distratto e l'intrattenimento
lo si trova in abbondanza altrove. Quanto a qualità artistica,
valore conoscitivo e documentario, la maggior parte dei romanzi che
si pubblicano sono poco convincenti e non dimostrano nessuna memoria
letteraria. Anche quando funzionano come trappole acchiappa-lettori,
non provocano riflessioni e interpretazioni critiche impegnate, "non
fanno storia", anche se, in questa veste il romanzo resta la
forma più efficace per diffondere informazioni e idee.
L’ultimo esempio è “Gomorra” di Saviano. Non
è un romanzo, ma “si legge come un romanzo”.
Quando l’inchiesta si allea con una serie di immagini forti e
con il mito di un personaggio (che può essere anche l’autore)
allora succede qualcosa che un libro di sole idee non riesce più
a provocare.
L'attuale
sovrapproduzione di narrativa, però, dà l'impressione
di essere più un segno di patologia che di salute. La
democrazia letteraria di massa, potenziata dall’uso del
computer, crea una letteratura senza forma e senza confini che
vanifica l'efficacia della critica e nel suo insieme si sottrae a
ogni definizione. Smettiamola perciò di processare i critici e
di stilare piccoli canoni. Legga chi vuole quello che vuole. Un’altra
epoca si chiude: quella di giudizi.
Il
lettore troverà in questo libro un panorama problematico della
narrativa italiana degli ultimi decenni, nel quale ho evitato
teorizzazioni, dando spazio a ritratti e analisi di singoli autori e
testi."
Alfonso
Berardinelli
Alfonso
Berardinelli, critico letterario e saggista, è noto
per aver sollevato numerose polemiche: sui metodi della critica, sul
ruolo degli intellettuali, sul linguaggio filosofico,
sull’insegnamento letterario. Tra i suoi libri: “La
poesia verso la prosa. Controversie sulla lirica moderna”
(1994), “L’eroe che pensa. Disavventure dell’impegno”
(1997), “Nel paese dei balocchi. La politica vista da chi non
la fa” (2001), “La forma del saggio” (2002, Premio
Viareggio), “Che noia la poesia. Pronto soccorso per lettori
stressati” (2006, con H. M. Enzensberger), “Casi critici.
Dal postmoderno alla mutazione” (2007), “Che
intellettuale sei?” (2011). Parteciperà alla
presentazione Emanuele Zinato, docente di Letterature
comparate al Dipartimento di Italianistica dell’Università
di Padova, membro del Collegio docenti della scuola di Dottorato in
Teorie dell'Interpretazione e Critica della letteratura
dell'Università di Siena. Coordinerà la serata Silvia
Ferrari, collaboratrice de “Il Giornale di Vicenza” e
dottoranda in Italianistica all’Università di Ferrara.
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