Via di qua

Umberto Curi a Un libro in rete

Apuntozeta  
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UN LIBRO IN RETE



VIA DI QUA

Imparare a morire

Bollati Boringhieri Editore


La riflessione sulla morte

da Apollo e Thanatos,

fino a Rilke, Kafka, Kierkegaard e Derrida





Umberto Curi

autore del libro

Adone Brandalise

Università di Padova




introduce e coordina

Luca Romano

guanxinet




mercoledì 2 novembre 2011 ore 20.30

PALAZZO FESTARI - Corso Italia n.63 – Valdagno (VI)



per informazioni: info@guanxinet.it - www.guanxinet.it tel. 0445 406758

in collaborazione con Libreria De Franceschi snc Valdagno (VI) tel 0445 412877



L'esperienza della morte è all'origine di ogni filosofare. Gli antichi greci per sfuggire al dilemma di questa incomprensione ne fecero dei miti e inventarono un luogo non deturpabile dalla morte, l'isola di Delo. Da allora l'uomo continua a chiedersi: perché si muore? che cosa è la morte: fine o passaggio? Il libro di Curi esplora un vastissimo patrimonio di idee e di riflessioni, in larga misura dimenticato o emarginato, perché è l'idea stessa della morte a essere stata rimossa. La contraddizione tra un'ambiguità di fondo, essere e non essere più, o piuttosto vivere in continuo stato di morte perenne è il filo conduttore della sua riflessione, capace di attraversare la filosofia antica, il pensiero poetante di Rilke, il racconto grottesco di Kafka e il "pensare la morte" di Derrida.


Sarebbe comunque arbitrario, e potrebbe rivelarsi perfino fuorviante, pretendere di indicare un testo che possa essere assunto come una stella polare, alla quale riferirsi nel suddetto percorso di esplorazione.

Pur con questa avvertenza, e dunque senza alcun privilegiamento indebito, vi è un passo di una delle “lettere” di Seneca sovente citato in altri contesti dal quale è se non altro possibile far partire l'itinerario di ricerca. Rivolgendosi all'amico Lucillo, a conclusione di una lettera nella quale sono passati in rassegna alcuni tra i più importanti problemi filosofici, primo tra tutti quello riguardante il rapporto tra anima e corpo, l'autore latino pone senza perifrasi un interrogativo: “Che cos'è la morte?”. Non meno lapidaria la risposta, affidata a una secca alternativa: “o fine o passaggio” (Aut finis aut transitus).

Nelle pagine del libro si saggerà l'attendibilità di questa così netta contrapposizione tra due ipotesi diverse. Con l'impegno a verificare se davvero il problema della morte, e del suo rapporto con la vita, possa essere ricondotto ai termini semplificati di questa alternativa. O se, invece, ciò che più intimamente caratterizza la morte non sia esprimibile mediante un'alternativa, ma piuttosto attraverso una endiadi, nel senso che essa è – insieme – fine “e” passaggio, anziché l'una cosa “o” l'altra. Per giungere forse a scoprire che il morire è un processo, più ancora che un evento istantaneo, che appartiene alla vita così intimamente, da essere ciò che conferisce alla vita il suo significato più autentico.

Umberto Curi


Umberto Curi, docente di Storia della Filosofia e direttore del Centro Interdipartimentale di Storia e Filosofia delle scienze dell’Università di Padova, è uno tra i pensatori più rilevanti del panorama filosofico attuale. Tra le sue pubblicazioni più recenti Meglio non essere nati. La condizione umana tra Eschilo e Nietzsche (2008), Miti d’amore (2009), Pensare con la propria testa (2009), Straniero (2010). Parteciperanno alla serata Adone Brandalise, docente di Teoria della letteratura alla Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Padova, e Luca Romano, del network guanxinet, dottore di ricerca in Filosofia all’Università di Padova che coordinerà l'incontro.


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