UN
LIBRO IN RETE
Le
parole perdute
di
Amelia Lynd
Feltrinelli
Editore – collana Narratori
Nicola
Gardini autore del libro
in
dialogo con
Elena
Trivelli guanxinet
GIOVEDI'
24 MAGGIO 2012 ORE 20.30
Sala
Riunioni COOP VENETO sc
Via
Roma 21/a – Recoaro Terme (VI)
per
informazioni: info@guanxinet.it
www.guanxinet.it tel. 0445 406758
in
collaborazione con Libreria De Franceschi snc Valdagno (VI) tel 0445
412877
1972-1973,
due anni di tensioni, contestazioni e scontri violenti tra parti
sociali e Stato. La politica italiana latita davanti alla pesante
crisi economica che ha messo in ginocchio il Paese e alla drammatica
escalation del terrorismo rosso e nero. L'Italia che cambia degli
anni settanta non sembra aver voglia di cambiare in via Icaro 15,
Milano. Sì, certo, l'eco arriva anche lì ma Elvira, la
portinaia, è, come un secolo prima, alla mercé di
inquilini gretti, litigiosi, pettegoli. Un universo di maligne
ottusità e luoghi comuni che tuttavia diventa teatro del mondo
nell'immaginazione duttile e porosa di Chino, il figlio adolescente
di Elvira. Quando, al quinto piano, prende casa Amelia Lynd,
un'anziana signora dall'incedere altero, maniere impeccabili,
madrelingua inglese, Chino ne avverte subito il carisma e ne diventa
adorante discepolo. Da dove viene? Cos'ha da nascondere? Qual è
il suo segreto? Gli inquilini la mettono al bando, la ostracizzano.
Chino si muove, con una sorta di strana ebbrezza, fra i sogni
combattivi della madre – diventare proprietaria di uno degli
appartamenti abitati dai suoi aguzzini - e le utopie della nuova
madremaestra dalla quale apprende la magia delle parole, le parole
che raccontano e le parole che semplicemente dicono. Proprio allora
la commedia quotidiana cede al dramma e le vicende di via Icaro e
della sua portineria subiscono una fortissima accelerazione. E Chino
deve imparare più in fretta, di che passioni, di che
ambizioni, di che febbri è intessuta la vita. Le parole
perdute di Amelia Lynd è una storia di formazione,
un'educazione sentimentale e culturale che si scontra con la
mediocrità di una società senza ideali, attaccata ai
suoi effimeri privilegi senza più nessun valore, terrorizzata
dal nuovo che avanza e che cerca di scongiurare chiudendolo fuori
dalla porta di casa. Nicola Gardini ci offre un ritratto impietoso e
divertito di un'umanità piccola piccola, un affresco di
caratteri e situazioni che ci sembrerà di conoscere da sempre,
in un periodo storico cruciale per il nostro paese. "E sarebbe
stato sempre peggio, il popolo italiano. Che avvenire poteva avere se
nel 1972 il partito fascista riusciva ancora a essere il quarto
partito?", si chiede Amelia. Lei non ci sarebbe stata tra venti,
trenta o quarant'anni, ma Chino sì. E avrebbe visto un paese
dominato dalla corruzione, dalle apparenze, dal fascismo. I migliori
sarebbero diventati cinici o sarebbero stati costretti ad andarsene.
La cultura può salvare una società? È
l'interrogativo che serpeggia nelle pagine del romanzo. Con “Le
parole perdute di Amelia Lynd”, dove ogni parola è
riportata al suo significato, Gardini ci invita onestamente a tornare
al valore delle parole, al loro nucleo di verità, alla
corrispondenza perduta con le cose.
Nicola
Gardini insegna Letteratura italiana all’Università
di Oxford. All’Università di Milano si è laureato
in Lettere classiche, negli Stati Uniti ha ottenuto un Ph. D. in
Letterature comparate. Ha pubblicati saggi di critica letteraria, tra
cui “Per una biblioteca indispensabile. Cinquantadue classici
della letteratura italiana” (2011), alcune raccolte di poesia e
varie traduzioni poetiche, tra cui l’edizione delle Poesie di
Ted Hughes, e romanzi tra cui “Così ti ricordi di me”
(2003) e “Lo sconosciuto” (2007).
Dialogherà
con l'autore Elena Trivelli, laureata e specializzata al Queen Mary
University, di Londra, nel campo delle arti sperimentali, con
particolare riferimento ai movimenti femministi nelle arti,
linguaggio ed economia nella salute mentale, attualmente dottoranda
in Scienze della Comunicazione al Goldsmiths College di Londra con
ambito di ricerca sul Movimento Italiano di psichiatria
anti-istituzionale daglianni 60 al presente
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