Valmore studio
d'arte s.a.s.
di Valmore
Zordan
contrà
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COMUNICATO
STAMPA
Antonio
D'Agostino
creatività =
libertà
per arrivare a nuove
riflessioni e nuovi comportamenti
retrospettiva
1960-2009
inaugurazione
venerdì 09 novembre 2012 ore 18.00
sarà
presente l'artista
la
mostra proseguirà fino al 21 dicembre 2012
orario: lunedì
15.00-17.00; da martedì a venerdì 10.30-13.00 e
15.00-18.30
sabato e orari diversi su
appuntamento
Ricerca e
sperimentazione, rifiuto di ogni costrizione, ribellione e denuncia
fanno di Antonio D'Agostino un artista spericolato, un'utopia
operante.
Nato
nel 1938 a Catanzaro, fin dalla fine degli anni '50 utilizza nuovi
materiali (Nastro,
1957/58 e Totem,
1965), sperimenta performances (270 mc d'aria
insacchettati, Proposta
per una ibernazione, 1968) e
gestualità, persegue con gli schermi luminosi la ricerca di
un'analisi della visione e di una possibile progettualità.
Nelle sue “gabbie”
degli anni '60 è particolarmente evidente l'ambiguità
percettiva resa attraverso una prospettiva alterata che guarda alle
nuove ricerche sulla percezione visiva e allude contemporaneamente al
rifiuto di una costrizione culturale e sociale.
All'inizio degli anni '70
D'Agostino sperimenta, rifiutando ogni dato aprioristico, quelli che
lui chiama “intonaci” avvicinandosi alla ricerca che in
quegli anni si stava affermando come “pittura analitica”.
In queste opere “il processo che porta alla costruzione della
forma viene mostrato e quindi demitizzato” (Antonio Socal,
1973), le regole che portano alla costruzione sono preminenti
rispetto al risultato fino a costituire esse stesse l'opera.
Fin
dal 1963 l'interesse dell'artista si rivolge anche verso il cinema.
D'Agostino realizza filmati in super
8 e 16 mm (Chiaro e Scuro,
1963) e negli anni '70 molti videotape.
Molti
gli eventi importanti cui D'Agostino partecipa tra cui: “XXXVI
Biennale” di Venezia e “Documenta5” di Kassel nel
1972, “Art Basel” nel 1975, IV VI e VII “CAYC
International open Encounter on video” a Buenos Aires, al
Museum of Contemporary Art di Caracas e alla Fundaciò Joan
Mirò di Barcellona dal 1975 al 1977,
“Attendance in person - Video Art” al Gugghenheim
Museum di New York e al Museum of Modern Art di Tokyo nel 1977,
Festival di Cannes e di Taormina nel 1979, “Performance
CAYC” al Beaubourg di Parigi nel 1980.
Nel
1978 concepisce il film La cerimonia dei sensi
che denuncia l'assetto politico e sociale dell'epoca e dà una
personale interpretazione di quegli anni drammatici che vanno sotto
il nome di “anni di piombo”. In Italia il film attira
forti critiche e la censura, mentre nel 1979 in Francia riscuote
grande successo al festival di Cannes.
L'artista,
Icaro dalle ali bruciate, decide di scomparire per 26 anni negandosi
all'apparire e al mercato, ma non ad una continua ricerca e
sperimentazione dei mezzi non tradizionali. Questa sua sparizione
volontaria dalla scena artistica italiana viene anticipata nel 1979
da un comunicato video, realizzato con Pierre Restany, dal titolo Una
sparizione annunciata, che
conclude il primo fervido periodo della sua vita.
Si trasferisce quindi da
Venezia a Parigi dove dal 1980 al 2006 continua a dedicarsi al cinema
e alla videoarte.
Questo suo allontanamento
dall'ambiente dell'arte è dovuto alla raggiunta consapevolezza
che l'arte non riesca ad incidere in una società in cui
“l'uomo è sempre più schiacciato e prevaricato da
una massiccia mercificazione di cose e persone” (Maurizio
Cesarini, 2009).
Nel
2006 rientra a Roma e riprende l'attività artistica
realizzando alcuni video di grande interesse (Metamorfosi,
2006 e Fetus,
2009) e ottiene ancora
notevoli riconoscimenti con la partecipazione alla mostra itinerante
a cura di Bonito Oliva dal titolo “Il gioco è fatto”
al Museo Vostell di Malpartida (2007), al Museo Arte Contemporanea di
Cordoba e di Siviglia (2008).
Nel 2007 è
presente alla mostra “La collezione Esso” presso la GNAM
di Roma e a “Videozoom”, Sala Uno, Roma.
Durante
l'esposizione presso Valmore studio d'arte verranno proiettati il
discusso film La cerimonia dei sensi
nella sua versione francese, il film Chiaro e Scuro,
e i video Metamorfosi
e Fetus.
Saranno esposti
fotogrammi di altri video e opere pittoriche dal ciclo delle “gabbie”
e degli “intonaci”.
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