galleria
La Giarina
La
Giarina Arte Contemporanea - via interrato acqua morta, 82 - 37129
Verona - Tel. +39 045 8032316
LE
CINQUE VARIAZIONI
26
FEBBRAIO - 27 APRILE 2013
VASCO
BENDINI | DANIELE GIRARDI | DANIELE GIUNTA | ERNESTO
JANNINI | ADRIANO NARDI
La
galleria La Giarina presenta nei suoi spazi da martedì 26
febbraio la nuova mostra LE CINQUE VARIAZIONI, che mette a confronto
i lavori di cinque artisti: VASCO BENDINI, DANIELE GIRARDI, DANIELE
GIUNTA, ERNESTO JANNINI, ADRIANO NARDI. Diversa la generazione,
diversa la tecnica e la poetica degli artisti, unico il media: la
pittura.
Se nel film di Lars Von Trier del 2003 “Le cinque
variazioni” si apriva una profonda analisi sul significato
stesso di “cinema”, in questo caso il tema dell’indagine
è la pittura nelle sue diverse declinazioni, viste
nell’interpretazione di artisti presentati finora in galleria
in mostre personali e, per la prima volta, invitati al
dialogo.
VASCO BENDINI (Bologna 1922) vive e
lavora a Roma.
Riconosciuto dalla critica come uno dei padri più
rappresentativi dell’informale italiano, ha studiato con
Giorgio Morandi e Virgilio Guidi. Negli anni 60 evolve verso pratiche
oggettuali e comportamentali mettendo in crisi lo statuto
convenzionale dell’opera. Negli anni successivi riprenderà
una pittura di totale lirica autonomia formale e cromatica, con
risultati di grande tensione poetica. “il lavoro di Bendini
sembra rifiutarsi a troppo analitiche precisazioni. Esso si propone
“altro”, problematico, reticente e a suo modo
misterioso”. (G.Cortenova).
Il MACRO di Roma il 27 febbraio
presenterà le installazioni dell’artista del 1966/67 tra
cui “Cabina solare”.
DANIELE GIRARDI (Verona
1977) vive e lavora a Milano.
La sua ricerca ha sempre affrontato
l’esplorazione e la fusione di differenti linguaggi per
arrivare a concepire un nuovo territorio pittorico. Negli ultimi anni
i suoi interessi si sono concentrati essenzialmente sull’immagine
come traccia digitale: da qui sono nati vari nuclei di lavori, tra
cui le video-pitture, opere in cui disegno, pittura, immagini e
collage digitali creano un ciclo e un’azione nel tempo. In
“Re-evolution” (2009) pone al centro dell’azione
l’individuo in uno sfondo sempre più avvolgente e denso
di materia pittorica.
DANIELE GIUNTA (Arona 1981)
vive a lavora a Milano.
Pitture, piccoli disegni, sculture lignee,
composizioni sonore e azioni live sono per l’artista sezioni
che dialogano in maniera osmotica come elementi corali di un unico
viaggio all’interno dell’infinito, esplorando negli
estremi della percezione, nei minimi attimi in cui dal nulla si
genera il tutto. Luce, stelle, ghiacci, cenere, cosmologie minime in
continua inarrestabile metamorfosi a formare una mistica geografia
interiore.
ERNESTO
JANNINI (Napoli 1950) vive e lavora a Milano.
“E’
sicuramente una dei più significativi esponenti della
generazione emersa in Italia dopo la Transavanguardia nella seconda
metà degli anni 80 e vanta un curriculum importante, dove
spiccano le partecipazioni alla Biennale di Venezia del 1976 e 1990.
Il lavoro di Jannini può essere definito “archeologia
del presente”, l’artista centra il suo progetto su una
estetica della tecnologia” (E. Di Mauro). I lavori dopo il 2000
sono quasi tutti improntati alla dialettica natura/cultura. Sul
versante della pittura, concepita come pratica del silenzio, l’autore
è pronto a cogliere l’innocenza smarrita di cani, di
fiori, di frutti: immagini attraversate costantemente da una striscia
orizzontale di microcircuiti.
ADRIANO NARDI (Rio
de Janeiro, 1964) vive e lavora a Roma.
“La dimensione
analitica che segna da sempre il lavoro di Nardi, viene nelle ultime
opere condotta su un binario sospeso dove il corpo femminile può
paradossalmente trasformarsi nelle forme di un paesaggio mentale,
sfidando le nostre certezze e raggiungendo un territorio di indagine
concettuale dove la bellezza viene scomposta e riordinata attraverso
un metodo rigoroso di studio della visione e delle sue coordinate. La
pittura assume dunque consistenze differenti, si trasforma in
un’epidermide rugosa o in un medium dalla presenza lievemente
materica, si smaterializza nei fluidi rivoli dei pixel e ritorna
ambiguamente per sviare le sicurezze del nostro sguardo…”
(L. Canova).
Daniele
Giunta, limits and Fluxions 011, 2010, ink on silk, 130x180 cm
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