MUSEO DELLA CARALE ACCATTINO PER LA POESIA
SPERIMENTALE VISIVA – IVREA
COMUNICATO STAMPA/INVITO
Adriano
Accattino, fondatore del Museo della Carale, è lieto di
annunciare
le NOZZE
del MUSEO
DELLA CARALE ACCATTINO con la POESIA VISIVA
e la
conseguente costituzione del MUSEO DELLA CARALE ACCATTINO
PER LA
POESIA SPERIMENTALE VISIVA.
Caratteri
fondanti dell’iniziativa sono:
Creare
un primo polo italiano, forse anche europeo, esclusivamente dedicato
alla Poesia visiva.
Affermare
la vitalità della Poesia visiva.
Stimolare
una nuova fase di creatività.
PROGRAMMA
Sabato
1 giugno 2013
ore
16.00 – Inaugurazione del MUSEO DELLA CARALE ACCATTINO PER LA
POESIA VISIVA con l’esibizione di opere prestate da artisti e
collezionisti, nonché di opere della collezione del Museo.
ore
16.15 – Presentazione del volume dedicato a “Crescita
e crisi della poesia visiva in Italia” a cura di Lorena
Giuranna e Adriano Accattino.
ore
16.30 – Presentazione della nuova moneta artistica il “Balordo”
ideata dall’artista casalese Alessandro Beluardo che proporrà
una conversazione sul denaro all’interno del panorama artistico
contemporaneo rispondendo alle domande del giornalista Massimo
Castellaro.
ore
17.15 – Letture di testi sul denaro.
Voci:
Onelia Accattino, Mina Cuozzo;
Autori:
Adriano Accattino, Aldo Adorni, Giancarlo Plazio, Giovanni
Prestandrea, Federico Scapino.
ore
18.00 – Incontro con l’artista Angelo Ursone sul buon uso
del denaro.
Domenica
2 giugno 2013
ore
10.00 – “Questioni sul tavolo” incontro
informale degli operatori sulle questioni che verranno sollevate sul
momento.
Per
informazioni e visite:
Adriano
Accattino - Museo della Carale Accattino per la Poesia visiva
Via
Miniere, n. 34 - 10015 Ivrea (TO)
e-mail:
adrianoaccattino@netsurf.it;
web: www.museodellacarale.it
Tel.
0125 – 612658
In
mostra opere di: Nanni Balestrini, Dino Bedino, Carla Bertola,
Ferruccio Cajani, Ugo Carrega, Luciano Caruso, Sivio Craia con Emilio
Villa, Betty Danon, Tony Ellero, Giovanni Fontana, Arrigo Lora
Totino, Federica Manfredini, Stelio Maria Martini, Eugenio Miccini,
Enzo Miglietta, Martino Oberto, Giuseppe Pellegrino, Michele
Perfetti, Lamberto Pignotti, Sarenco, Gianni Emilio Simonetti, Carlo
Alberto Sitta, Emilio Villa, Rodolfo Vitone, William Xerra.
E
di: Gianpiero Actis, Ignazio Apolloni, Davide Argnani, Vittore
Baroni, Carlo Battisti, Mirella Bentivoglio, Tomaso Binga, Sergio
Borrini, Anna Boschi, Antonino Bove, Gianni Broi, Paolo Brunati
Urani, Carlo Cané, Gianfranco Carrozzini, Bruno Cassaglia,
Andrea Chiarantini, Lidia Chiarelli, Gino Cilio, Massimo Concu, Bruno
Conte, Alba D’Alessio, Antonio Del Donno, Marcello
Diotallevi, Liliana Ebalginelli, Mariapia Fanna Roncoroni, Gio Ferri,
Kiki Franceschi, Gino Gini, Elisabetta Gut, Michele Lambo, Alessio
Larocchi, Ettore Le Donne, Alfonso Lentini, Arturo Lini, Oronzo
Liuzzi, Ruggero Maggi, Franco Magro, Lucia Marcucci, Albero
Mari, Enzo Minarelli, Giorgio Moio, Emilio Morandi, Riri Negri, Anna
Oberto, Serena Olivari, Walter Pennacchi, Gloria G. Persiani, Marisa
Pezzoli, Franco Piri Focardi, Lidia Pizzo, Salvatore Salamone, Alba
Savoi, Franco Spena, Agostino Tulumello, Luigi Tola, Pino
Viscusi, Alberto Vitacchio, Piero Viti.
Fuori
mostra: opere di Angelo Ursone per la performance.
NOTA
Alcuni
sostengono che la poesia visiva sia morta, dopo pochi decenni
interessanti e fecondi. Gli anni sessanta, settanta e anche ottanta
hanno visto le opere più belle; oggi la poesia visiva segue
andamenti di piatta normalità e di svagata ripetizione. E gli
artisti allora importanti sono i nomi che ancora oggi circolano.
La
poesia visiva vive una crisi che può risolversi in un blocco o
invece accrescere le potenzialità disponibili. Dipende dalla
posizione che assumono gli autori: in una tale aspettativa
l'apertura di un museo dedicato esclusivamente alla poesia
visiva è di buon auspicio. Attendiamo il presentarsi di una
maturità linguistica che investa la parola e introduca sensi
molteplici nella tessitura delle immagini. L'enorme potenza della
parola e la ricchezza dei significati, introdotte nel processo di
figura e parola, sono in grado di fare miracoli. Sperimentiamo una
consapevolezza sempre più scoperta delle possibilità
grandiose dell’utilizzo artistico del linguaggio e della sua
esplosiva influenza sulle facoltà espressive delle figure, con
un effetto moltiplicatore di ritorno, altrettanto ricco.
La
crisi si trasformerà in un propulsore se sapremo trasferire la
poesia visiva da un supporto statico a una modalità dinamica.
Anche l'arte calligrafica entra a pieno titolo nella poesia visiva:
allora incoraggiamola pur se si configura un deficit del sistema
letterale occidentale rispetto alla calligrafia orientale. Noi
occidentali per troppo tempo abbiamo ritenuto che operare sui
significanti fosse più raffinato ed elegante: così
abbiamo rinunciato al senso, irresponsabilmente. Oggi ci rendiamo
conto che il senso è una qualità aggiuntiva e che
declinarlo arricchisce l'opera. Perciò significato, movimento
e calligrafia possono animare un nuovo processo creativo.
Non è il caso di sprecare altri anni in una pratica limitata e
sbagliata. Oggi dobbiamo trovare il coraggio di cambiare.
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