Comunicato
stampa
Circolo
Culturale Scorzè e Segnoperenne
in
collaborazione con il Comune di Scorzè
presentano
Gian
Paolo Lucato
Lùmina
Sòlis
a
cura di
Gaetano
Salerno
interventi
scultorei e installativi di
Antonio
Giancaterino
Paola
Volpato
presentazione
critica venerdì 29 maggio 2015, ore 19.00
inaugurazione
venerdì
29 maggio 2015, ore 19.00
apertura
30
maggio – 14 giugno 2015
martedì
mercoledì venerdì sabato 16.00 - 19.30
domenica
10.30 - 12.30 e 16.00 - 19.30
ingresso
libero
Villa
Orsini
Via
Roma, 53
Scorzè
| Venezia
Si
inaugura venerdì 29 maggio 2015, presso gli spazi
espositivi di Villa Orsini di Scorzè (via Roma,
53; presentazione critica ore 19.00), Lùmina Sòlis,
personale dell’artista Gian Paolo Lucato.
La
mostra, visitabile fino a domenica 14 giugno 2015 (vedi scheda
evento allegata), è curata dal critico d’arte
Gaetano Salerno e realizzata in collaborazione con il Comune
di Scorzè, con il Circolo Culturale Scorzè
e con Segnoperenne; l’appuntamento
espositivo rappresenta il secondo capitolo di un progetto culturale
declinato in sei episod (Società Alternate | Verso
nuove società dell’arte, ideato e curato da Gaetano
Salerno), ispirato alla filosofia della decrescita e
incentrato sulla ricerca e analisi dei fenomeni artistici e
sociologici della contemporaneità. Nella costruzione di un
processo di decrescita anche l’arte rinuncia a linguaggi
aulici, a forme estreme ma vacue, per riorganizzarsi in strutture più
concrete di comunicazione, verso produzioni calate all’interno
di un percorso formativo vicino alle contraddizioni e alle
peculiarità di una realtà comunque complessa e
sfaccettata, necessarie per evidenziarne le incongruenze, i limiti e
– se possibile – fornire spunti di cambiamento. Il
secondo dei sei appuntamenti è focalizzato sui tòpoi di
luogo ambiente-natura, all’analisi cioè, condotta
attraverso il dato artistico, della relazione tra uomo e ambiente,
delle possibilità di recupero di un rapporto simbiotico tra
gli elementi naturali, della riconsiderazione delle peculiarità
del territorio abitato alla ricerca di nuovi quanto necessari
equilibri ecologici; il titolo della mostra è mutuato
da un verso dell’Invocazione a Venere di Lucrezio (De
Rerum Natura, Libro I) in riferimento alla luce naturale che
illumina e consente la vita, alla luce metafisica che illumina il
pensiero e, in relazione alla mostra, alla fotografia, all’azione
meccanica cioè che consente di scrivere (e comprendere) con
la luce. Lùmina Sòlis presenta al pubblico
una trentina di stampe fotografiche di grande formato del fotografo
Gian Paolo Lucato; il ciclo di lavori esposto in mostra
dall’artista – Trans-paesaggi –
sviluppa, grazie ad osservazioni attente e accurate, il tema del
luogo, ridisegnando, attraverso scomposizioni e ricomposizioni della
realtà fenomenica, nuovi paesaggi e nuovi scenari e riportando
così l’attenzione dello spettatore su aspetti del nostro
territorio significativi ma troppo spesso colti nella loro immediata
superficialità estetica e, alla lunga, ignorati.
Gian
Paolo Lucato è nato a Bassano del Grappa nel 1942, dove
vive e lavora. Diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di
Venezia nel ’70, ha insegnato presso il Liceo Classico, e il
Liceo Scientifico della sua città. Dopo aver conseguito il
diploma presso l’Istituto d’Arte di Nove (VI), nel ’67
inizia la sua carriera artistica vincendo, assieme ad un amico, un
premio internazionale di design a Faenza. In seguito ai corsi di
Giuseppe Santomaso presso l’Accademia di Venezia comincia a
esporre i suoi lavori in Italia. Nel’76 fa parte del Gruppo
Incontro Vicenza, poi divenuto Incontri Arti Visive di cui
sarà coordinatore negli ultimi anni. Con questo gruppo
partecipa a varie mostre. In Italia: ’77 Galleria Numero,
Venezia; ’78 Basilica Palladiana, Vicenza; ’79 Studio
O.C., Milano; Accademia dei Concordi, Rovigo; ’80, Palazzo
Bonaguro, Bassano; Vidicom, Milano. All’estero: ’78
Kunstler Haus, Salisburgo; Kunstverein, Erlangen (D). Aderisce,
inoltre, col gruppo C.A.B. nel ’79, a due manifestazioni
a Stoccarda, all’Istituto Italiano di Cultura e al VHS di
Mülhacker. Dal ‘78 si è attivamente impegnato nelle
iniziative del Museo Laboratorio Casabianca di Malo
partecipando ad alcune rassegne: ’79 ‘Laboratorio
Aperto’, ’81 ‘Come si fa una Rosa’, ’86
‘Effetto Museo’, ’93 ‘Arie Italiane’,
in collaborazione con Land Oberösterreich, a Stayer (A). Dal
2000, ha esposto le sue opere in alcune mostre organizzate dalla
curatrice e artista Mirella Bentivoglio: ‘Fotoalchimie’
al museo Pecci di Prato, ‘01 ‘Libro d’Artista’
alla Galleria La Cuba d’Oro a Roma, 03 ‘Fotografia tra
astrazione e realtà’ al Palazzo Chigi di Viterbo, e
altre. Molte anche le adesioni a esposizioni prodotte dal critico
Boris Brollo tra cui: ’90 ‘I Colori dello Spazio’
alla Galleria Crossing di Portogruaro, ’96 Boarding nell’Area
ex Lenzi a Quarrata (PS), ’98 Corpo & Corpo al Kursaal a
Jesolo. Tra le mostre collettive più recenti:’10
Castelfranco V.to Galleria Arte&Media Paesaggi, ’10
Venezia Spazio Thetis Performedia 2010, ’10 Caerano S.
Marco Villa Benzi Sulle orme del Giorgione, ’11
Termoli
Castello svevo Ancora uniti, ’11 Pavullo nel Frignano Il
segno e il paesaggio, ’11 Schio EX lanificio Conte WPA
2011, ’11 Vigoleno (PC) Oratorio M. delle Grazie Jean
Cocteau Le Joli coer, ’12 Torino Pad. Tibet Biennale
Inviso, ’12 Parma Teatro 2 Jean Cocteau Le jolì
coer, ’12 Milano Galleria Trasparente In Rete, ’12
Spilimbergo PD Gruppo Sintesi In Rete, ’12 Casalmaggiore
Museo Diotti Padiglione Tibet, ’12 Milano Spazio
Mantegna Inviso, ’13 Pordenone Fiera In Rete, ’13
Bécherel FR Maison du Livre Jean Cocteau et les mots,
’14 Bologna Sala Museale del Baraccano Alice nel paese degli
Arcani,
’14
Mestre Galleria 3D La Corrispondenza del Tutto, ’14
Mestre Galleria 3D Il Mito di Lord Byron, ’14 Madrid
Calle de Paredes Il Mito di Byron, ’14 Rivarolo Canavese
Casa Toesca Chiamata per artisti, ’14 Pontassieve FI La
Barbagianna XXIII Rassegna Incontri d’Arte, ’15
Bologna Sala Espositiva Cavazza del Baraccano Il Porto Nascosto,
’15 Firenze Facoltà di Architettura La Corrispondenza
del Tutto. Tra le mostre personali più recenti:
‘05 Montebelluna (TV) Barchessa Manin Paesaggio:
Fotografia dell’Anima, ‘06 Schio (VI) Palazzo
Fogazzaro Trans-paesaggi, ‘09 Bassano del Grappa (VI)
Chiesetta dell’Angelo Trans-paesaggi, ‘09 Treviso
Spazio Lazzari Trans-paesaggi 2 (tra conosciuto e conoscibile) ’12
Padova Galleria Sottopasso della Stua Trans-paesaggi (realtà
tra percezione e provocazione), ’14 Arzignano Biblioteca
Civica Transpaesaggi (realtà o illusione?).
“Nell’approfondimento della mia indagine sulla
percezione”, dice Gian Paolo Lucato “o
meglio della manifestazione della realtà, sto considerando,
oltre l’ambiguità dell’immagine fotografica che
risiede in superficie: la “Pelle”, anche la profondità.
Considero ciò che sta sotto: gli strati, i livelli, i
passaggi, i quali determinano la dimensione temporale. Quindi la
relazione spazio tempo. Il tempo reso nelle mutazioni, nello
specifico il processo fotografico: colore, forma, luce, inversioni
(positivo-negativo) la patina del degrado degli elementi
chimico-cromatici, insomma: la storia. In questa dimensione “lacero”
la superficie incidendo negli strati sottostanti slabbrando e
scoprendo la “carne”. Mentre generalmente il lavoro
artistico è quello di costruire, comporre, organizzare gli
spazi, costruire un organismo, io, partendo dal finito, da un dato
esistente, incido, scavo, scompiglio l’armonia del conosciuto
con l’intento di indagare di “capire” oltre, di
interrogarmi sul succedere delle “Cose” nel coglierne le
variazioni e varietà, nel pormi da un angolo sconosciuto,
improbabile”.
Scrive
il critico Gaetano Salerno a proposito di Lùmina Sòlis:
“Abituati a guardare una realtà unitaria e
uniformata, la visione umana ha sviluppato una normale assuefazione
ai dettagli, non più percepibili nella loro specifica
individualità quanto piuttosto ricomposti nella sfera
unificante del Tutto. La superficie risultante perciò
appiattisce le incongruenze e le peculiarità del mondo
fenomenico, impedendoci di soffermarci invece sul particolare e
apprezzarne o comprendere la funzione in rapporto all’universale.
L’opera di Gian Paolo Lucato scardina invece il principio primo
dell’azione fotografica; quello cioè di restituire
all’osservatore una visione più reale del reale, oltre
la verosimiglianza della pittura, rafforzata dall’incontrovertibilità
e indubitabilità della verità della quale diviene
strumento indagativo. Il fotografo, infatti, decostruisce la
struttura armonica dell’immagine, scompiglia gli elementi
fondanti l’equilibrio compositivo, accentuando o spostando
l’attenzione su dettagli secondari che emergono invece dalle
loro sovrapposizioni e spostamenti, fino a scrivere un nuovo
linguaggio paratattico, espresso da rapporti diretti e primari tra le
parti. Le ricomposizioni alle quali perviene rimandano così a
un nuovo metodo di avvicinamento al mondo, traducono l’approccio
spirituale del fotografo con le nature sensibili e con le nature
delle cose, il moto curioso di liberazione da attenzioni selettive in
funzione invece di esplorazioni totali dei soggetti. Ricostruire poi
queste realtà spezzate e tagliate come se un temperino avesse
seguito le linee tracciate dall’occhio dell’artista
attraverso nuove regole compositive, giustapponendo forme geometriche
certe, riporta il tutto a nuove armonie, a nuove rassicurazioni
estetiche, a un nuovo ordine euritmico non più di natura
divina ma umana. Enunciando così, dentro metafora, che l’uomo
è responsabile dell’equilibrio armonico con il Cosmo e
invitandoci a intuire nuove potenziali simbiosi con il luogo nel
quale esistiamo come estensione, attraverso forme di analisi,
riflessione e riscoperta maggiormente razionali e consapevoli”.
Il
progetto Lùmina Sòlis è concepito, per
volere del curatore, come percorso conoscitivo ed esperienziale degli
spazi espositivi, secondo un significativo passaggio dagli
ambienti interni agli ambienti esterni di Villa Orsini, seguendo
un metaforico passaggio alla luce e una graduale immersione nella
Natura. Dalle opere di Gian Paolo Lucato, sguardi sulle nostre
realtà naturali attraverso le finestre prospettiche delle
fotografie (esposte nelle tre grandi sale del pianterreno
dell’edificio), il visitatore verrà guidato verso il
grande giardino esterno dalla scultura Gaia dell’artista
Antonio Giancaterino rivolta simbolicamente verso
l’uscita (una stilizzata figura femminile a grandezza naturale
in resine acriliche la quale, proteggendosi amorevolmente con la mano
lo spazio vuoto del ventre materno nel quale è collocata una
spinosa pianta grassa, ricorda come la natura apparentemente forte
sia invece fragile e bisognosa di rispetto e protezione), in
direzione dell’istallazione ambientale site-specific Astralia
dell’artista Paola Volpato, una lunga e sottile
linea di specchio che fende il giardino con una porzione di cielo
riflesso, ristabilendo così un equilibrio tra realtà
terrena e spirituale e ribadendo quanto il legame tra Uomo e Cosmo
sia necessario per il raggiungimento di nuove forme armoniche tra gli
elementi.
Gli
artisti Gian Paolo Lucato, Antonio Giancaterino e Paola Volpato
saranno presenti a Villa Orsini di Scorzè in occasione della
vernice di venerdì 29 maggio 2015 (presentazione ore 19.00),
introdotti da Gaetano Salerno, critico d’arte e curatore della
mostra Lùmina Sòlis.
SCHEDA
EVENTO
titolo
Lùmina
Sòlis
fotografie
di
Gian
Paolo Lucato
a
cura di/critica di
Gaetano
Salerno
interventi
scultorei e installativi di
Antonio
Giancaterino
Paola
Volpato
in
collaborazione con
Comune
di Scorzè | Circolo Culturale Scorzè | Segnoperenne
organizzazione
e comunicazione
Segnoperenne
Circolo
Culturale Scorzè
inaugurazione
venerdì
29 maggio 2015, ore 19.00
apertura
30
maggio – 14 giugno 2015
martedì
mercoledì venerdì sabato 16.00 - 19.30
domenica
10.30 - 12.30 e 16.00 - 19.30
ingresso
libero
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