COMUNICATO
STAMPA
Museo
della Carale Accattino per la Poesia Sperimentale Visiva
Ivrea,
Via Miniere 34
Il
continente Emilio Villa
Mostra
e Tavola rotonda, sabato 6 giugno 2015 dalle 17:00
“e
celebro l’etimo corroso dalle iridi fonetiche, l’etimo
immaturo, l’etimo colto, l’etimo negli spazi avariati,
nei minimi intervalli, nelle congiunzioni, l’etimo della
solitudine posseduta, l’etimo nella sete e nella sete idonea
alle fossili rocce illuminate dalle fosforescenze idumee, idolo di
Amorgos!”
E.
Villa Linguistica dalla raccolta di poesie E ma dopo,
1950
L'opera
di Emilio Villa è stata realmente una personalissima
celebrazione dell'etimo, come egli stesso dichiara in questi suoi
versi, portata avanti con precisione e indeterminatezza allo stesso
tempo, con sofferenza e con estrema libertà. L'opera poetica,
artistica e critica, che l'autore ha voluto mantenere a margine
rispetto alla cosiddetta ufficialità culturale, sta vivendo un
momento di grande interesse presso studiosi e appassionati. L'evento
Il continente Emilio Villa al Museo della Carale di Ivrea ne è
un esempio.
La
mostra celebra un evento di grande importanza, l'acquisizione da
parte del Museo della Carale Accattino di un importante archivio
dedicato a Villa raccolto da Aldo Tagliaferri, principale studioso e
amico del poeta e artista. Tagliaferri ha seguito e accompagnato
Villa dal 1969, raccogliendo e conservando manoscritti e documenti
(anche inediti) donatigli dal poeta e dai suoi amici o acquisiti
singolarmente nel tempo.
Il
Museo della Carale e la città di Ivrea non giungono
impreparati a questa impegnativa acquisizione. Nel 1973 Ivrea ospitò
un Festival di poesia di grande risonanza, Poetiche, al quale presero
parte tutti o quasi tutti i poeti visivi italiani. Nel 2008 venne
fondato il Museo della Carale Accattino, centro di ricerca e archivio
per la poesia sperimentale e visiva.
Il
materiale raccolto nel Fondo Villa comprende una vasta tipologia di
carte: si va dai libri (molte sono le edizioni originali, alcune
realizzate con artisti come Burri, Turcato, Nuvolo, Castellani,
Bonalumi, Parmiggiani, Costa, Pomodoro) ai cataloghi, riviste,
grafiche, documenti (con un ampio corpus di fotografie, lastre,
articoli, fotocopie); ai manoscritti e dattiloscritti (testi
letterari, note, progetti, tavole, appunti, traduzioni) sciolti
oppure contenuti in cartelle, taccuini, block-notes, lettere e
cartoline (come quelle di Burri, Manzoni, Duchamp e Matta).
Il
fondo comprende inoltre una vasta raccolta di cataloghi e pieghevoli
con articoli di presentazione degli artisti. Tuttavia l’elemento
più importante è costituito dalle numerose poesie
scritte a mano su frammenti di carta di ogni tipo, che
testimoniano la centralità dell'aspetto visuale dell'opera
scritta di Villa. L’ambizione estetica si nota al primo
sguardo, le carte di Villa sono vere e proprie tavole visive, cioè
non più solo pagine, ma composizioni apprezzabili alla vista,
senza necessità di lettura. Questo effetto è
determinato dalla particolare disposizione delle parole nello spazio,
dall’uso di inchiostri di colore diverso, dal movimento
impresso dallo spostamento delle frasi, dalla disseminazione di
macchie, correzioni, frecce, dalle sovrapposizioni di parole o
lettere. Così la pagina di Villa appare come un campo
movimentato dalla passione sicuramente estetica che la rende completa
e autonoma già di per sé. I testi poetici di Villa,
poi, si raccolgono intorno a parole icona come Sibylle, Labirinti,
Trou, Mottetti, Taroc, Demoni, Zodiac. Altro elemento centrale
della complessità dei suoi scritti è costituito dal
linguaggio nuovo che crea di continuo. L’invenzione di parole
può trovare ragione nella sua conoscenza di molte lingue di
cui alcune in uso ed altre morte. Questo effetto linguistico
espansivo è anche sostenuto dall’insofferenza di
regole grammaticali e sintattiche: Villa pratica la libertà
nella scrittura ed obbedisce esclusivamente al proprio istinto. Da
questo atteggiamento derivano sia un'offerta abbondante di termini e
vocaboli sia, talvolta, un’oscurità di comprensione nei
modi tradizionali, ma l'aspetto principale è l’apertura
linguistica e l’efficacia espressiva, che seguono canoni
sconosciuti. Dallo spiazzamento linguistico e dal coinvolgimento
visuale e sonoro che i testi villiani producono, si genera un effetto
emozionale che, se proprio non coincide, almeno rasenta la poesia.
L’archivio
si struttura in più sezioni critiche: la vita di Villa (sempre
caratterizzata da un particolare anticonformismo che ha investito
l'intera sua opera), l'attività culturale e critica accanto ad
alcuni importanti artisti impegnati a riformare la pittura del
Secondo Dopoguerra come Afro, Bonalumi, Burri, Capogrossi, Dorazio,
Lo Savio, Manzoni, Mirko, Novelli, Rotella, Schifano, Turcato;
l'Emilio Villa poeta, l'artista e le relazioni con l'ambito della
poesia visuale...tutti argomenti contenuti nel preziosissimo fondo,
che appare come un microcosmo tutto da scoprire, studiare,
condividere.
Per
completare lo sguardo su Villa, Adriano Accattino e Lorena Giuranna
propongono, per
quest’anno
una mostra delle carte manoscritte di Villa e una tavola rotonda a
cui parteciperanno alcuni tra i principali studiosi e appassionati di
Villa.
L'evento
si pone come un primo appuntamento proposto per mettere in luce la
complessa e
affascinante
figura di artista, poeta e uomo di cultura che è stato Emilio
Villa.
Biografia
di Villa
Emilio
Villa nasce il 21 settembre 1914 ad Affori (Milano). Inizia gli studi
al seminario di Seveso, e tra il 1933 e 1936 frequenta l’Istituto
Biblico di Roma dedicandosi allo studio del sumero e della filologia
semitica antica. Intraprende una traduzione della Bibbia a cui si
dedicherà per tutta la vita. Nel 1934 pubblica a Bologna la
sua prima raccolta di poesie “Adolescenza” scritta tra i
sedici e i venti anni. Arruolato dalla Repubblica di
Salò, si nasconde in Toscana ospite dello scrittore e critico
d’arte Samminiatelli. Verso la fine del 1943 torna a Milano,
dove vive in clandestinità. Tra il 1951 e 1952 si trasferisce
in Brasile dove collabora con Pier Maria Bardi, fondatore del
Museo di Arte Moderna di San Paolo.
Tornato
a Roma si occupa di critica d’arte e collabora a numerose
riviste. Con Gianni De Bernardi e Mario Diacono fonda la rivista Ex
della quale usciranno tra il 1961 e 1968 cinque numeri. Dagli anni
Settanta in poi assistiamo a un progressivo e sostanziale isolamento
di Villa dal mondo letterario e artistico, nonostante la posizione
attribuitagli di maestro del variegato universo della poesia visiva e
la circolazione occasionale nel mercato di suoi “oggetti di
poesia” a cui corrisponde una intensa e febbrile attività
plurilinguista (italiano, latino, greco, portoghese, provenzale e in
particolare francese) fino all’ictus del 1986 che gli impedirà
di parlare e scrivere. Il 14 gennaio 2003 muore in solitudine in un
ricovero per persone anziane situato nei pressi di Rieti.
PROGRAMMA
DELLE MANIFESTAZIONI
IL
CONTINENTE VILLA
progetto
triennale ANNO 2015
Sabato
6 Giugno 2015, ore 17.00
Inaugurazione
della MOSTRA DELLE CARTE MANOSCRITTE, foto, lastre, manifesti,
articoli su Villa, tesi di laurea
A
seguire, TAVOLA ROTONDA: La persona Emilio Villa, biografia e
carattere.
Partecipano:
Riccardo Cavallo, Davide Colombo, Raffaele Perrotta, Aldo
Tagliaferri, William Xerra, Giorgio Zanchett
Moderatori:
Lorena Giuranna e Adriano Accattino
Domenica
7 Giugno 2015, ore 11.30
Extra
Moxtra: Presentazione dei libri:
WHOLLY
Libro d’artista di Liliana Ebalginelli
Sarà
presente l’editore e stampatore d’arte Giorgio Lucini
ATROPOIESI
Poesie scritte al buio, di Adriano Accattino, Edizioni Mimesis)
ANNO
2016
MOSTRA DEI LIBRI E DELLE RIVISTE
MOSTRA
DELLE OPERE CREATE IN COLLABORAZIONE
TAVOLA
ROTONDA: La poesia di Villa Villa traduttore
Opere
e libri d’artista creati in collaborazione
Villa
critico d’arte. Scritti per artisti
Riviste
create da Villa
ANNO
2017
MOSTRA DELLE OPERE DELL’ARTISTA EMILIO VILLA
TAVOLA
ROTONDA: Opere dell’artista Emilio Villa
L’idea
di arte di Emilio Villa
La
partecipazione di Villa ad eventi collettivi
Omaggi
e riviste dedicate
La
corrispondenza
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