Valmore
Studio d' Arte
Contra'
Porta S.Croce , 14
36100
Vicenza – Italia
+39
0444-322557
6
Maggio - 24 Giugno 2106
inaugurazione
venerdì 6 Maggio ore 18.00
ALE
GUZZETTI
“Sculture
che osservano”
Arte
interattiva, dall' elettronica alla robotica
Catalogo
in galleria.
Si
riceve su appuntamento
info@valmorestudioarte.it
www.valmore.it
Affective
Robots - Impossible kiss
2013
Alluminio,
plastica, circuiti elettronici.
Biografia
dell’artista
Ale
Guzzetti nasce a Tradate, in provincia di Varese, nel 1953.
Dopo aver studiato all’Accademia delle Belle Arti di Brera
(Milano), conduce studi e ricerche di musica elettronica assistita
dall’elaboratore presso il Politecnico di Milano e il
Centro di Sonologia Computazionale dell’Università di
Padova. Ha svolto il dottorato di ricerca inizialmente presso la
School of Computing Communications and Electronics dell’Università
di Plymouth (UK), successivamente presso il Centro Ricerche sul
Contemporaneo di Brera (Milano) ed infine presso il CE.R.CO.,
Centro Ricerca Antropologia ed Epistemiologia della Complessità
dell’Università di Bergamo.
Le
sue sculture vengono esposte in numerose collezioni private,
fondazioni e musei di tutto il mondo ed è tra i cento artisti
invitati dal Victoria & Albert Museum di Londra nella mostra “The
Next Millennium Museum” nel 2000. È sulla convivenza tra
Arte e Scienza che questo artista basa le sue creazioni, dando
vita ad un agglomerato di stili e materiali del tutto inusuale ma
indubbiamente elegante. È così che le sue sculture,
dotate di circuiti elettronici, diventano interattive producendo
immagini, luci, suoni e voci interagendo con lo spettatore e ciò
che le circonda. Tra i primi artisti italiani dediti all’arte
tecnologica e interattiva, all’inizio degli anni ’80
dà il via ad una proficua ricerca sui rapporti fra arte e
tecnologia. Lavora alle “Sculture sonore”:
agglomerati di oggetti in plastica di uso comune (bottiglie, boe,
tubi, …) che alloggiano circuiti elettronici o dispositivi
luminosi in grado di emettere suoni, rumori, voci e luci, in risposta
alle sollecitazioni esterne. Attorno agli anni ‘90 allarga la
ricerca artistica e alle sue creazioni aggiunge gli “Acquerelli
Elettronici” e i “Vetri Parlanti”. I
primi, con l’aiuto di un elaboratore, processano motivi
musicali creando immagini sintetiche; i “Vetri Parlanti”
invece sono sculture di vetro soffiato in grado di elaborare e
reagire a stimoli sonori o di movimento provenienti dall’ambiente
circostante. Entrando nel nuovo millennio aumenta la sinergia tra
ambiente circostante e opera d’arte. Inizia così, in
contrapposizione all’idea di scultura monumentale localizzata
in un luogo, l’installazione di micro-sculture robotiche
alimentate a pannelli solari, diffuse sul pianeta in luoghi
naturali di particolare pregio e capaci di rapportarsi
simbioticamente con il territorio. Approda in anni recenti nel campo
della robotica: particolarmente significativi i suoi
“Affective Robots” busti scultorei in alluminio,
plastica e circuiti elettronici, dotati di grandi occhi tecnologici
che permettono alle opere di scrutare l’ambiente e dialogare
fra loro.
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