anno 2013 |
Rigenerazione attraverso il segno 
La circumambulatio ovverosia il cammino dell' uomo intorno a qualcosa - soprattutto la danza circolare rituale – attua nello spazio la dimensione sacra della psichè. E' coscienza primitiva rivestita d' ombra e priva di confine : osmosi , proiezione di eventi dello spirito nel mondo delle apparenze. Come un dire originario, come una essenza del linguaggio: un lasciar-stare-dinnanzi e un far apparire. L' Io in gestazione esperisce la presenza della parte più sacra del Sé negli oggetti del mondo : gli stati d' animo – le emozioni e i sentimenti più vividi – ipostatizzati cioè incarnati, substanziati nelle cose. La parte più sacra si chiama Dioniso Zagreo : l' offerta del sacrificio , lo smembramento del corpo psichico nei phenomena . Il pericolo sempre incombente : la dissoluzione dell' Io in gestazione nel corpo mistico e misterioso dell' ombra collettiva , al limite della psicopatogenesi schizofrenica. Ecco la molteplicità incontrollata, le voci, il caos. Di conseguenza la volontà Anthropica di ricostituire il cerchio. E' salvezza e salute attraverso la forma: la forma dell' arte. Arte alchemica, l' arte dello Yantra : il mandala indica il limite, il confine invalicabile . Il segno della figura come membrana della psiche: continuità , garanzia della durata . I punti della linea guardano il centro, ma il centro è invisibile : così siamo costretti a vagare indefinitamente lungo la linea ripercorrendo sempre e sempre la stessa forma , il Medesimo destino ( τό αύτό: l' unità radiante, la Moira) che genera Essere e Pensiero: sperando ... sperando forse un giorno di volare. Come indigeni di Nazca in processione , le fiaccole accese, sulle piste del Picaflor. Ma ancora non so rivestire le mie forme. Un grido verso il Cielo che guardando non vede: strati sopra strati sopra strati. Capaneo sul limite del segno, il confine della Città: piovono le fiamme sopra la pelle, e non sono l' acqua spirituale sgorgante dal cuore crocifisso:
Oh Tebe, oh Tebe! Oh eroe , oh eroe!
Chi è quel grande che non par che curi lo 'ncendio e giace dispettoso e torto, si che la pioggia non par che 'l marturi?
Così bolle e ribolle la fiamma dentro il corpo, e il corpo trasfigura come fiamma. Il corpo arancione, il corpo bottiglia. Chiuso in sè , deforme e deformato. Deformante. Trasformante. Il corpo bottiglia e la sua divina superbia, hybris, come ùlula dal suo collo. Sale fíne verso l' alto, il filo di Celan.
Ma fuori tutto è buio.
Suona Blues, accompagnami con la danza circolare sopra la forma, affinchè possa sorridere il Cinthio sorriso. Cantami la danza dell' uroboro, la danza dello scorpione , la danza della fenice.
Piovimi acqua:
Poiché fuori tutto è buio , e dentro ardono le fiamme.
Il segno separa lo spazio cognitivo pre-logico del puro sentire e dell' emozione distillata - (scaturigine del Thymos e della Phrenes , i due punti del cuore: appena appena lo spazio in cui la forma espressiva dell' esperienza mistica è la non-forma : lo spazio informale ove sorge il sentimento che dà esistenza , lo spazio della tonalità emozionale di un sentimento senza oggetto e senza tempo) - dall' oscuro utero esterno proiettivo della coscienza in gestazione:
il frullo che tu senti non è un volo ma il commuoversi dell' eterno grembo; vedi che si trasforma questo lembo di terra solitario in un crogiuolo
La superficie del quadro ove i mondi esterno ed interno si manifestano come i fenomeni , gli eventi della volontà e della rappresentazione, rivela quindi la propria ambiguità . Qui tutto è puro istinto del pensiero: sulla superficie anche i segni e i simboli, mere forme della rappresentazione, non possono esprimere l' esistente che trascende ogni oggetto reale. Tuttavia solo il segno , erto muro, rimane l' ul-tima frontiera tra il Pensiero e l' Essere a patto di preservare la proprietà metamorfica , la disposizione della vita alla deformazione e all' iperformazione: il segno in quanto luogo della sacralità dell' immagine, della potenza delle cose, diventa il locus del noli me tangere, lo spazio del pensiero ove l' immagine fatata non può essere trattenuta:
Un rovello è di qua dall' erto muro. Se procedi t' imbatti tu forse nel fantasma che ti salva
In limine, il Nous : il logos della rappresentazione simbolica e dell' azione evocativa della potenza : il segno genera il simbolo e produce la partecipazione rappresentabile. Sì , Capaneo, la rete dei segni, gli ostacoli delle parole possono essere transumanati:
Cerca una maglia rotta nella rete che ci stringe, tu balza fuori, fuggi! Va, per te l' ho pregato, - ora la sete mi sarà lieve, meno acre la ruggine...
Piovimi acqua:
Poiché fuori tutto è buio , e dentro ardono le fiamme.
Citazioni da opere di: Armando Bertollo , B.B. King, Carl Gustav Jung, Dante Alighieri, Eric R. Dodds, Eugenio Montale, Friederich Nietzsche, Gabriele D' Annunzio, Jean-Luc Nancy, Mariapaola Fimiani, Martin Heidegger, Silvia Comoglio, Simone Waisbard ...
Z.S. Novembre 2013 |