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anno 2014




L' origine del meraviglioso nella Poetica di Aristotele   
Teoria e contemplazione



di Sergio Zanone



Leggendo La Poetica di Aristotele mi sono rimasti impressi alla memoria i seguenti passi dei paragrafi 4, 5 e 9:


par 4: Guardare le immagini diletta per il seguente motivo, perchè capita di apprendere contemplando


par 5: “pensiero” è ciò con cui 1) si manifesta come sia o non sia qualcosa oppure 2) ciò con cui si presenta un concetto in generale. (inserti numerici miei)


oppure” è alternativo o copulativo? Due sono quindi i tipi di pensiero , o meglio 2 sono i modi di rivelarsi dello stesso pensiero originale (matrice del pensiero)? Il 1)° modo ha a che fare con il manifestarsi all' esistenza o alla non-esistenza dell' Essere , rivelarsi come presenza degli Enti nel loro aspetto contemporaneamente fenomenico e noumenico, più pregnante del mero apparire. Il 2)° modo ha a che fare con l' aspetto razionale del pensare, con il principio di identità e di non-contraddizione, con il principio di necessità (causa-effetto), con la definizione di concetto ( e quindi con gli Universali del pensiero).


Par 9: Lo storico e il poeta .... si differenziano in quanto l' uno narra i fatti accaduti, l' altro quelli che potrebbero accadere. Perciò, la poesia è materia più filosofica ed elevata della storia: la poesia, infatti, tratta specificatamente l' universale, la storia il particolare. E' universale che ad una persona di determinata qualità accada di dire o fare, secondo verosimiglianza o necessità, cose di determinata qualità, fine al quale mira la poesia, imponendo nomi; il particolare, invece, è che cosa Alcibiade fece o che cosa subì.


“che potrebbero accadere” non significa rivelare il futuro; due sono quindi i modi coesistenti e cooperanti del pensiero:


  1. il pensiero poetante , ciò con cui si manifesta come sia o non sia qualcosa

  2. il pensiero razionale, ciò con cui si presenta un concetto in generale




  1. la poesia è una misura della possibilità: offre cioè il Presente alla Presenza (Heidegger), apre la visione all' esistenza e alla non-esistenza delle Cose, dischiude l' apparenza preservando la non-apparenza , svela il fenomeno e nasconde il noumeno. Rendere possibile le “cose che potrebbero accadere” significa contribuire ad una scelta fondamentale : la via della manifestazione dell' Essere. Ne consegue che la poesia libera poiché apre alla possibilità, e la cifra della poesia è il presente: ciò che “potrebbe accadere” non è il futuro, ma il presente che continuamente si rigenera. E' questa la prospettiva nuova e rinascimentale dell Umanità: non più l' uomo patisce, ma contribuisce; non più “Questo io sono” , ma “Questo possiamo essere” . Dasein è imparare come essere uomo, scoprire di essere uomo. La poesia offre il presente alla contemplazione , lo svela perchè “capita di apprendere contemplando”? Cosa si apprende? Si apprendono nuove cose , si apprendono i caratteri: infatti Aristotele dice ancora nel par 4 : “Guardare le immagini diletta per il seguente motivo, perchè capita di apprendere contemplando e di valutare ogni singolo aspetto, per esempio quando si nota che una persona ha determinate caratteristiche.” La contemplazione unisce tutti gli esseri.


La poesia svela quindi all' uomo l' aprirsi dell' esistente e del non-esistente: ma come? Imponendo nomi. Come dice Holderlin : “Poeticamente abita l' uomo su questa terra”: la poesia avvia quindi l' uomo verso il suo destino, per questo infatti sin dall' infanzia il bimbo sempre chiede : “come si chiama?”. Tutti i bimbi sono poeti. Imponendo i nomi secondo 1) verosimiglianza o 2) necessità. Ancora una volta non vi è “o” avversativo (aut-aut: o l' uno o l' altro) bensì copulativo (vel-vel: l' uno e l' altro insieme)


  1. Verosimiglianza è operazione mimetica, cioè riflette il Vero ( il Vero è l' oscuro presupposto che non appartiene all' Uomo: l' uomo può solo riflettere il Vero attraverso la contemplazione). Attraverso la contemplazione : cioè contemplare è lasciarsi contemplare dalle cose: duplice sguardo, diletto, meraviglia che unisce gli esseri. L' Aletheia è la luminosa verità degli enti che appaiono alla visione e che si schiude a partire dall' oscuro presupposto che non ci appartiene e non dobbiamo trattenere. Verosimiglianza alle radici della Poesia: lasciare essere, essa si fonda sulla libertà di essere ciò che è, e non altri. Qui il Principio di identità e non-contraddizione è necessariamente principio di libertà e allo stesso tempo di necessità : necessariamente libero, liberamente necessario.


  1. Necessità è ciò che necessariamente consegue a partire dall' oscuro presupposto ( il Vero , l' Inizio che supera l' Idea o, piuttosto, il Trasparente : Diaphanos). La necessità è l' accadere del Fato : il destino del destino è compimento secondo la catena delle cause e degli effetti: processo razionalmente irreversibile, tragico. Quando il Tempo è razionale, allora il tempo è la misura del destino.



Ecco il destino dell' uomo : chiamare all presenza del Vero (l' oscuro, trasparente presupposto) la Verità (Aletheia: lo splendore di ciò che appare alla visione e alla parola ) attraverso la duplicità del Pensiero: 1) Poesia e 2) Razionalità. Insieme, sempre sorelle, Indivisibili. Meravigliosamente Una!




Certo: l' uomo è un 1) animale 2) razionale. Animale , ciò che è dotato di anima vivente , necessariamente libera, liberamente necessaria. Oscuro presupposto (il Vero) è quindi Vita: Vita è Poesia. Razionale è ciò che necessariamente consegue, come un destino, come un compimento. Il Demone divide il Tempo, sopra i suoi passi l' uomo cammina. Verso dove? Verso ciò a cui egli più aspira , e che chiama:




il Meraviglioso