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anno 07/2009




Arte come comunicazione,
arte come comunione
 
 

Sergio Zanone






Molto spesso crediamo che il significato di un'opera sia garanzia del suo valore artistico , esprimendo questo fatto con una semplice equazione lineare : quanto più un 'opera è densa di significato, tanto più elevato diventa il suo “valore artistico” .Evidentemente attraverso questa operazione logica riconosciamo esplicitamente nella comunicazione una delle caratteristiche pregnanti e fondamentali dell'arte; tuttavia , quando l'opera viene assimilata a puro vettore di messaggio , il suo quantum artistico viene in un certo qual modo svilito. Ridurre l'arte a semplice mezzo di comunicazione può ridurne la potenza e la profondità e cancellare la sua vitalità espansiva e propositiva per trasformarla in un simulacro passivo, in parola morta:


Ogni azione è segno vitale

lo spazio ossario del senso

(Bertollo,Ribeltà)


Come il linguaggio , anche l'arte sorge per comunicare e infatti attraverso l'arte vengono scambiate e storicizzate le informazioni ; esse possono essere di vari tipi e si attuano a vari livelli a seconda del tipo di tecnica utilizzata , del periodo storico , del grado di interazione tra artista , fruitore dell' opera e committente dell'opera. Se poi vogliamo considerare anche il fine per il quale si utilizza l'arte come mezzo di informazione , ecco che un concetto che all' inizio sembrava semplice si rivela in realtà un fenomeno estremamente complesso e composto da variabili interdipendenti e frutto di meccanismi psichici degni di una analisi linguistica , psicologica , psicanalitica, filologica , storicistica etc. etc. L'analisi dell' informazione con le tecniche scientifiche più raffinate può dirci molto sulle varie figure summenzionate coinvolte nel fatto artistico , soprattutto se i vari studi vengono successivamente confrontati e comparati ; lasciamo questa analisi agli specialisti e ai tecnici dei vari settori scientifici per focalizzare il nostro interesse non tanto sull' informazione quanto sull' atto della comunicazione , considerando fondamentale in un oggetto artistico la volontà e la necessità del porsi in relazione con l'alterità; in questo senso , l'arte nasce come una potente esigenza di entrare in contatto con il nostro simile , e questo indipendentemente dalla natura e dal significato del messaggio trasmesso . La certezza di poter stabilire un solo punto di contatto significa ineffabile , immensa speranza di liberazione dalla solitudine cosmica che abbiamo ereditato dai nostri antenati ; significa riconoscere in noi stessi la via di fuga al terribile destino della solitudine ( aprire uno spiraglio al dramma della solitudine ) : il più semplice segno ancestrale artistico è proprio una linea coniunctionis , un ponte le cui fondamenta fondano nel primitivo nucleo di autocoscenza dei primordi dell' umanità; è questo nucleo emotivo originario che comprende un duplice moto di espansione – condensazione che si tramanda nell'arte e che conferisce all'arte quel carattere sacro che le è esclusivo .

cerca una maglia rotta nella rete

che ci stringe,tu balza fuori, fuggi!

(Montale , Ossi di Seppia)


Attraverso un punto di fuga , che si trasforma in linea ed indica una direzione , avviene l'osmosi , poiché comunicare è fondersi e confondersi. In origine ogni artista offre una Parola gratuita e spera in una Risposta libera e sincera , ma anche questa è considerazione folle in un mondo ove la stessa norma di comportamento comunemente accettata , il quantificare in euro il valore di un' opera , è essa stessa follia ( ogni scelta umana nasce e sviluppa da un seme di follia , Erasmo da Rotterdam e molto prima l' Ecclesiaste ); e tuttavia almeno con il cuore vorrei credere che ogni commercio dell'arte è uno scandalo , poiché l' arte non è materia della forma , nè forma della materia , né mimesi di materia e forma , nè manifestazione di abilità , nè ... A Treviso , il giorno 4 Aprile 2009 , Gian Paolo Lucato ha inaugurato presso lo Spazio Lazzari la mostra Trans-paesaggi 2 (tra conosciuto e conoscibile) , con una performance dal titolo “Framment- Azione” : proprio in questa performance , egli sezionò una sua opera in tanti piccoli frammenti , e li donò a coloro che partecipavano alla vernice della mostra.Estremizzando il ragionamento , frammenti come Ostie , frammenti come parti del corpo mistico-artistico di Gian Paolo , sacerdote officiante al sacrificio della sua opera: l' arte quindi come comunione. Se consideriamo inoltre lo Spazio Lazzari come uno spazio esclusivamente commerciale ( le opere d'arte sono inserite tra i più disparati oggetti in vendita come scarpe, vestiti etc) , possiamo capire come contemporaneamente l' arte ponga se stessa all' interno del mondo ( il folle mondo commerciale) e all' esterno del mondo ( il mondo velato dei Trans-paesaggi ) , ambiguo punto di confine e di redenzione : l'arte tra il conosciuto e il conoscibile. Ancora : le opere di Lucato non presentano il prezzo , mentre gli oggetti in vendita hanno incorporato il tagliandino del costo con il prezzo ben definito ed evidenziato: possiamo comperare gli oggetti perchè ci sono utili , ma non possiamo comperare l' inutilità dell'arte , semplicemente questo non ha un senso. Ancora una volta il valore dell'arte non risiede nella sua utilità pragmatica, ma nel suo potere traspositivo, nella sua capacità di aprire varchi per mettere in comunicazione gli esseri viventi .Con le dovute proporzioni il fenomeno artistico presenta delle analogie con il pensiero religioso : nel Cristianesimo, ad esempio, Dio stesso , in quanto Creatore , si rivela come Sommo Artista. Un principio filosofico e teologico (?) di origine Aristotelica , mediato dal pensiero medievale Tomistico , fonda l' Idea dell' Assoluto nel concetto di perfezione : Dio appare come l' Essere completo in se stesso; tuttavia questo concetto è stato sovente messo in discussione in modo più o meno ortodosso nel corso della storia , dal momento che Dio si manifesta soprattutto come il Dio della relazione e della comunione . Egli intende comunicare con gli uomini indirettamente (per mezzo dei profeti) o direttamente (attraverso le scritture) . Gli uomini sono , al contempo , creazione (opera di Dio) , e referenti del suo operato ; la comunicazione con la propria creazione! Michelangelo potè solo aspirare a ciò. In un certo senso Dio stesso sembra aver bisogno di una Risposta da parte degli esseri viventi , e quindi il fallimento del Verbo ( la Parola , il Dio che Crea : tutto per Lui fu fatto , e senza di Lui nulla fu fatto di ciò che esiste ; Giovanni) appare come una Risposta non ricevuta al momento del sommo sacrificio sulla croce ( Elì, Elì, lemà sabactani che vuol dire Dio mio, Dio mio perchè mi hai abbandonato) .

Allo stesso modo , Il fallimento dell' artista riflette il destino del Battista, che è figura del sacrificio di Cristo:


voce di uno che grida nel deserto.

Per l'uomo ogni comunicazione è una sfida all' integrità del proprio io , poiché da una fessura infinitesimale erompono le cateratte di una diga; l' inconoscibile, il Mare (Land under the sea) , nella sua immensità rappresenta allo stesso tempo la possibilità di espansione ed il caos dell' annientamento , il vettore della comunicazione ed il mezzo della dissoluzione , l'ambivalente simbolo psichico di Eros e Thanatos ; l'artista stesso oscilla tra necessità di comunicazione ed autistica sicurezza : la sua stessa sopravvivenza esige il silenzio e per analogia, come per una inversione di rapporto, la Resurrezione del Verbo ( e quindi la salvezza della Creazione) necessita di un istante in cui qualsiasi comunicazione sarà prima interrotta ,per essere successivamente violata:


...Converserò un po' levigandomi

tra giochi elementari del caso

con altri soli tu...

(Da I sassi del greto, Ribeltà, Armando Bertollo)





...Violerò con decisa-dolcezza le vette

del silenzio...

(Da Lo spazio Incorrotto, Ribeltà, Armando Bertollo)



Non è strano (domanda retorica) come le due liriche siano successive , e guarda caso , intervallate dalle altre due liriche Il Cielo ( capovolto fiume di stelle , la strada, la via celeste) e Attraverso i Rumori (dove si incontra il nulla ) ? Questa lirica riaffermazione della poesia come atto creativo ricalca il primitivo moto originario di espansione – consensazione , e necessita di uno iato di silenzio assoluto che all' interno delle pagine di Ribeltà è rappresentato dal fondo bianco del foglio. Il moto di espansione – condensazione ha un corrispettivo fisiologico nel movimento ciclico cosmico del Tao che , come un respiro vitale , crea e distrugge se stesso per rigenerare il mondo : l' arte è come il respiro della vita , ed infatti le onde sonore , le parole poetiche , si propagano attraverso l' aria ... come il rumore della risacca del mare , rumore bianco somma di tutte le frequenze , da cui possono riemergere , distinte , le singole frequenze ( le voci del mare) , per poi essere subito riassorbite nel magma fluido originario ; tali voci sono simili alle liquide , disordinate , primitive, singole parti emergenti della polifonia spagnola del '500 che , generando dal flusso sonoro indistinto , cercano l' auto-affermazione prima di fissarsi in un paradossale ordine contrappuntistico e polifonico che ne provoca la morte. La vita si svolge quindi in uno spazio metamorfico compreso tra i due poli antitetici ed inconciliabili che chiamiamo caos (disordine assoluto) ed ordine assoluto , e l' arte è un'onda che si propaga attraverso la linea immaginaria (non necessariamente retta ) che congiunge questi due poli.





Z.S. 26/07/09