Karl Raimund Popper (Vienna 1902) , formatosi negli anni del crollo dell´impero asburgico , al momento dell´annessione
nazista dell´ Austria si rifugiò in Gran Bretagna dove , dal 1949 , insegnò logica all´Università di Londra.
La posizione scientifica di Popper è contraddistinta da una costante reinterrogazione e messa in discussione di
tutto ciò che viene dato come principio acquisito. Con il saggio Logica della scoperta scientifica ( Einaudi , 1970)
Popper muove contro le tesi principali del Circolo di Vienna del quale era egli stesso membro: al principio di
«verificabilità» oppone quello di «falsificabilità» contestando così ogni possibilità di verifica di una
proposizione scientifica , che sussiste perciò soltanto come ipotesi sempre confutabile da altri controlli .
Successivamente con Congetture e confutazioni (Il Mulino 1972) riconoscerà l´esistenza di una verità assoluta
ma solo come ideale dell´attività conoscitiva.
In Miseria dello storicismo (L ´Industria , 1954) e La società aperta e i suoi nemici ( Armando, 1973 )
Popper nega l´esistenza di leggi che sottostanno al divenire storico, opponendo alla filosofia storicista un metodo
consapevole della propria fallibilità . Nelle sue ultime opere , e in particolare nel Poscritto a (Il Saggiatore , 1984) Popper
dichiara di non credere più nella demarcazione netta tra scienza e metafisica . La falsificabilità resta una caratteristica
della scienza, ma 1´impresa scientifica appare irrealizzabile se non è guidata da un programma di ricerca metafisico ,
cui compete la selezione dei problemi e la valutazione dei risultati.
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